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Antonio Conte: “Inter da scudetto? La Juventus è ancora la squadra più forte in Italia”

Antonio Conte parla del momento della squadra e degli obiettivi stagionali dal palco del Festival di Trento. Misura, pragmatismo e quel che definisce “sano realismo” scandiscono le parole dell’ex ct quando gli menzionano il termine scudetto. “Il gap c’è ed è difficile da mettere in dubbio ma questo non significa che non dobbiamo lottare per cambiare le sorti del destino”.
A cura di Maurizio De Santis
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Quale Inter si presenterà alla ripresa del campionato? Gli infortuni di Sensi, D'Ambrosio e più ancora di Alexis Sanchez sottraggono pedine sia per la gara di Reggio Emilia con il Sassuolo sia per la partita (delicatissima) di Champions contro il Borussia Dortmund. Reduce dalla sconfitta nel confronto diretto con la Juventus, l'obiettivo numero è non perdere contatto dalla vetta e non mollare in Coppa, laddove la classifica del girone aggiunge zavorra alle ambizioni dei nerazzurri. Antonio Conte parla del momento della squadra e degli obiettivi stagionali dal palco del Festival di Trento organizzato dalla Gazzetta dello Sport. Misura, pragmatismo e quel che definisce "sano realismo" scandiscono le parole dell'ex ct quando gli menzionano il termine scudetto.

Credere non costa niente, ma bisogna essere obiettivi nel vedere la realtà che ci aspetta – ha ammesso Conte -. Non c'era bisogno della partita di San Siro per capire che la Juventus è ancora la squadra più forte in Italia. E poi c'è anche il Napoli, un altro club che ha costruito di più in questi anni. Il gap c'è ed è difficile da mettere in dubbio ma questo non significa che non dobbiamo lottare per cambiare le sorti del destino. Abbiamo iniziato un tipo di percorso per migliorare nel tempo e arrivare a dare soddisfazione ai nostri tifosi.

Dalla Serie A alla Nazionale. La vittoria contro la Grecia ha permesso agli Azzurri di tagliare il primo traguardo: la qualificazione a Euro 2020, importante per lasciare alle spalle i ricordi più brutti legati alla mancata partecipazione al Mondiale di Russia 2018. La rinascita è appena iniziata, il serbatoio di calciatori a disposizione (da Sensi e Barella fino alle promesse Zaniolo e Tonali) infonde fiducia e offre a Roberto Mancini un ventaglio di opzioni utili alla causa. Antonio Conte, che un Europeo l'ha vissuto da commissario tecnico, ricorda ancora con emozione quella esperienza terminata con l'eliminazione ai rigori contro la Germania e il suo trasferimento al Chelsea, in Inghilterra.

In Nazionale ho capito che volere è potere – ha aggiunto Conte -. Riuscimmo a lavorare insieme, creando un gruppo compatto. Ogni calciatore avrebbe dato la vita per l'altro. Nonostante la mancanza in rosa di calciatori top formammo una squadra che aveva carattere e soprattutto era unita. Non batti Spagna e Belgio, arrivi ai rigori con la Germania campione del Mondo, se non hai valori molto forti.

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