Angel Di Maria e la lettera sui sacrifici dei calciatori: “Ma che ne sanno gli altri”
Il ‘Fideo' Angel Di Maria pochi giorni fa ha segnato un gol decisivo nella Supercoppa di Francia e ha così ampliato ulteriormente la sua bacheca. La foto con cui celebra quella marcatura fa da corredo a un post lunghissimo e meraviglioso, molto romantico, da quasi 500 parole. Una lettera vera e propria quella scritta al ‘calcio' da Di Maria.
La lettera di Di Maria
Cosa hai fatto lunedì? Sono andato ad allenarmi. Cosa hai fatto martedì? Sono andato ad allenarmi. Cosa hai fatto mercoledì, giovedì e venerdì? Sono andato ad allenarmi. Facciamo qualcosa durante il fine settimana? Non posso, devo giocare.
L'allenamento è terminato, in piedi, con la borsa sotto un braccio, ti fermi per un momento e fissi il campo, lo sporco, i sassi, l'erba, il posto in cui giochiamo. Quella terra e quei sassi dove una volta cadevamo e ci graffiavamo le ginocchia, i fianchi, i gomiti, le mani. Quella terra e quei sassi che ci davano fastidio mentre giocavamo, quella terra che ci ha fatto sporcare tutta la casa e sentirci dire dalla mamma: ‘Lascia fuori scarpe e calzini e vai dritto sotto la doccia'.
Davvero bello questo lungo post, commentato da tanti calciatori, inclusi i compagni di squadra Cavani e Marquinhos. C'è l'aspetto romantico del pallone, ma soprattutto si evidenziano i tanti sacrifici. I no alle uscite con gli amici, allo scarso tempo dedicato a moglie o ragazza
Cosa ci dà la forza ogni anno per iniziare un campionato? ‘La domenica mi piace dormire' – è quello che ti dicono tutti. ‘È meglio il calcio a cinque' – ti dicono i tuoi amici. ‘Non stiamo mai insieme' – ti dice tua ragazza. ‘Pensa a studiare e lavorare' – ti dicono i tuoi parenti.
Tu rifletti e sorridi. Cosa ne sanno loro di quello che il calcio significa per te? Cosa ne sanno loro della tensione e dei nervi tesi che non ti fanno dormire la notte prima della partita? Cosa ne sanno loro delle partite che hai giocato infortunato? Cosa ne sanno loro di quello che provi quando fai gol e i tuoi compagni ti abbracciano disperatamente? Cosa ne sanno loro delle volte che hai corso per raggiungere l'autobus o degli ultimi cinque isolati a piedi per non arrivare in ritardo agli all'allenamenti? Cosa ne sanno loro dell'ansia quando l'allenatore sta dando la formazione? Cosa ne sanno loro di com'è la preparazione quando i tuoi amici sono in vacanza e si divertono?
Cosa ne sanno loro di quel che vuol dire ogni giorno ritrovarsi con le persone che segnano la tua vita, i tuoi amici di risate e di lacrime? Cosa ne sanno loro di tutta la pioggia che hai preso mentre ti allenavi? Terra, sassi, erba. Dieci persone con te, undici dall'altra parte, una palla e un fischio. Questa è la nostra vita, ma loro cosa ne sanno? Molte persone dicono che il calcio non abbia nulla a che fare con la vita. Non so quanto ne sappiano della vita. MA DI CALCIO… NON NE SANNO NIENTE!