Andrea Pinamonti: un talento puro che in coppia con Kean può far rinascere l’Italia
Dopo quella notte da incubo a San Siro che sancì il mancato accesso dell’allora Italia di Ventura ai Mondiali in Russia del 2018, il calcio nostrano s’è dovuto ridimensionare. La Federazione ha dato tutto nelle mani di Roberto Mancini che, in una sorta di coesione totale con le altre squadre giovanili azzurre, dall’Under 16 all’Under 21, ha creato un gruppo di giocatori ambiziosi senza limiti di età, che possa ricostruire il futuro della nostra Nazionale. Giovani soprattutto, come Andrea Pinamonti, che in attesa di compiere il grande salto con l’Italia ‘dei grandi’ sta facendo faville con la selezione Under 20 di Nicolato ai Mondiali di categoria in Polonia.
Un giocatore che, nonostante abbia giocato, neanche tantissimo, quest’anno in una squadra come il Frosinone, retrocesso in B, ha stabilito un suo record di gol personale lo scorso aprile. Spesso però si è sentito parlare molto di più di Moise Kean che, giocando nella Juventus, ha sicuramente avuto maggiormente le luci dei riflettori addosso, facendo passare in secondo piano i numeri stratosferici di Pinamonti, il vero futuro dell’Italia del calcio.
Perchè Pinamonti può essere il futuro dell’attacco dell’Italia?
Classe 1999, nato a Cles il 19 maggio, Andrea Pinamonti è stato già individuato come il nuovo attaccante dell’Italia del futuro. Oggi, con il ritorno al gol e alla condizione di Belotti e un Pavoletti che non smette di sorprendere, senza dimenticare Immobile, ancora la concorrenza in quel ruolo è tanta, ma mai demordere.
Già, perchè Pinamonti è quel tipo di giocatore, di punta, capace di creare pericolosità anche fuori area, proprio come accaduto in campionato contro la Fiorentina allo Stirpe, con quel gol favoloso segnato da lunga distanza. Un profilo perfetto per giocatore come partner d’attacco anche ad una punta di peso o un classico giocatore di sponda alla Insigne. Tecnica sopraffina, abilità nel gioco aereo e nel proteggere palla col fisico, fanno del talento in cresciuto nell’Inter uno dei talenti più pronti per il grande salto in azzurro.
Il confronto con Kean
Si è spesso parlato, durante tutta la stagione, di questo dualismo a distanza con Kean. Quest’ultimo, è un classe 2000, dunque un anno in meno di Pinamonti, con lo stesso talento immenso dimostrato durante tutto l’arco della stagione, soprattutto la seconda parte, realizzando in totale, tra campionato e Coppa Italia, ben 7 reti. Giocatore che sembra avere tutto, tecnica, potenza, abilità nel gioco aereo e fisicità. Si muove con grande intelligenza in campo e sa coprire al meglio gli spazi.
La differenza con Pinamonti? Non tantissima, forse Kean ha il doppio del valore di mercato (15 contro 7) ma c’è da dire che l’attaccante del Frosinone è stato il primo Under20, ad aprile, a realizzare 5 gol in un campionato. Un record singolare che poi Kean avrebbe eguagliato e poi superato nella parte finale del campionato terminando a quota 6 gol.
Pinamonti: meglio di Moise a tirare i rigori ‘a cucchiaio’
L’Italia se la vedrà col Mali nei quarti di finale del Mondiale Under 20 dopo il successo di questi ultimi contro l’Argentina. Gli azzurri avevano invece superato la Polonia, padrona di casa, grazie a un rigore proprio di Pinamonti. Alla Totti, alla Pirlo, insomma, decidete voi, ma il cucchiaio del giovane attaccante azzurro è stato sublime. Decisivo poi a fini del risultato.
Un rigore che, comparato agli altri campioni menzionati in precedenza, non ha nulla di meno, riuscendo anche a superare Kean in questo testa a testa che abbiamo provato a mettere in evidenza. Già, perchè anche Moise ci provò a calciare un rigore a cucchiaio qualche anno fa, fallendo clamorosamente. Nel 2017, nella semifinale del campionato Primavera, la Juventus affrontava la Fiorentina che pareggiò con Sottil al 92’ portando la gara (1-1) ai supplementari.
Nulla di fatto e calci di rigore finiti 5-3 per la viola con errore determinante di Kean che ostentando sicurezza, con anche tanta spavalderia, provò il cucchiaio che il portiere intuì, restando fermo, attendendo solo che la palla gli arrivasse tra le mani. Le scuse post gara del giocatore non cancellarono l’enorme ingenuità per quel gesto.
Raiola si coccola entrambi: tesori della sua scuderia
Pinamonti oggi ha raggiunto un valore di mercato pari a 7 milioni di euro, un numero che però sembra lievitare ulteriormente soprattutto dopo le prestazioni attuale nel Mondiale Under 20. Anche in questo caso, ci troviamo di fronte all’ennesimo capolavoro del vulcanico agente Mino Raiola, che ha proprio la procura del calciatore.
Così come per Kean e Donnarumma, Raiola si ritrova ad avere nella sua scuderia il futuro del calcio italiano e non ha alcuna intenzione (come ci ha insegnato nel corso degli anni) di svenderli, semmai solo valorizzarli ulteriormente. L’ennesimo colpaccio di uno degli agenti più potenti al mondo, forse il migliore con Jorge Mendes.
Capitano dell’Under 20 e autentico trascinatore
E adesso Raiola si sfrega le mani in attesa di capire come finirà il Mondiale. Già, perchè la fila della squadre che stanno bussando alla porta dell’Inter per chiedere informazioni sul prezzo del cartellino di Pinamonti, sono tantissime. Dall’Italia all’estero (con il Porto in largo anticipo su tutti) in tanti sono rimasti folgorati da questo ragazzo che con la fascia da capitano sul braccio ha realizzato due gol nella fase a gironi del Mondiale polacco.
L’ultima rete poi, ha lasciato di sasso tutti per determinazione, coraggio e personalità. Il calcio italiano, rovinato, bruciato e sotterrato in quella maledetta notte di San Siro di due anni fa, può definitivamente rinascere anche grazie al talento, la classe e l’entusiasmo di talenti come Andrea Pinamonti. Mancini lo osserva…