Andrea De Falco, la rivelazione della Serie B: intervista esclusiva al centrocampista del Sassuolo
Dopo il brillante campionato disputato nella passata stagione, che ha portato il Sassuolo ad un passo dalla Serie A, i nero-verdi quest’anno hanno avuto non poche difficoltà. L’importante successo ottenuto proprio contro quel Torino che spezzò i sogni della promozione sembra però aver segnato la svolta nel cammino dell’undici di Gregucci. L’artefice della vittoria è stato Andrea De Falco, che con una superlativa doppietta ha ribaltato l’inerzia della gara permettendo ai suoi di conquistare tre punti pesantissimi in ottica salvezza e di vendicare la sconfitta nei play-off dello scorso anno.
Abbiamo intervistato in esclusiva il centrocampista del Sassuolo, tenuto sott'occhio da diverse "grandi".
Andrea, a Torino hai siglato una doppietta che ti ha consacrato tra i protagonisti della 25esima giornata. Due gol che hanno spinto il tuo Sassuolo fuori dalle zone calde del campionato cadetto. A chi dedichi questa vittoria?
"La dedico a tutto il gruppo perchè è rimasto sempre unito e compatto per tutti i novanta minuti ed ha reagito alla grande allo svantaggio iniziale".
Una vittoria importante contro una delle pretendenti alla promozione: può essere il successo della svolta per ripercorrere gli stessi passi fatti nella passata stagione?
"La vittoria di Torino non deve fare cambiare assolutamente il nostro obiettivo che è la salvezza. Dobbiamo pensare partita per partita, affrontare tutti gli incontri con il massimo impegno. Sappiamo bene le difficoltà di questo campionato quindi sarà importante lavorare duro senza tanti fronzoli".
Un anno fa i nero-verdi erano una delle rivelazioni del campionato e hanno lottato sino alla fine per la promozione. Cos’è mancato invece in questa stagione al "miracolo" Sassuolo?
"A saperlo! Sicuramente è mancata continuità nei risultati. Nei momenti peggiori probabilmente abbiamo perso un po' di fiducia in noi stessi e questo ha complicato ulteriormente le cose".
L’Atalanta è in fuga ma Novara e Siena sono ad un passo. Tra queste chi è la favorita al titolo?
"La mia idea è che alla fine saranno Atalanta e Siena a contendersi la vittoria del campionato, penso che siano le favorite per la promozione diretta in Serie A."
Sei passato dall'Ancona al Sassuolo, ma il tuo cartellino appartiene al Chievo, cosa ti aspetti dal futuro e dove sogna di arrivare Andrea De Falco?
"Il sogno di ogni calciatore, fin da bambino, credo che sia quello di arrivare un giorno a giocare in Serie A. Ma io oggi penso solo al Sassuolo e a dare il mio contributo per uscire dal momento difficile. Devo ancora migliorare tanto, tutti i giorni, sia in allenamento che in partita, c'è sempre qualcosa da imparare".
A 17 anni hai esordito contro il Milan con il "tuo" Ancona: un esordio importante, un esordio da predestinato. Cosa ricordi di quella partita?
"Un ricordo indelebile, ancora oggi sento i rumori e gli odori di quella partita. Fu tutto inaspettato, ero aggregato alla prima squadra soltanto da una decina di giorni ed in ritiro a Milano eravamo in 19, pensavo dunque di essere io il giocatore destinato alla tribuna. Invece un infortunio a Carrus mi fece entrare nella lista dei 18 e mi accomodai in panchina. Ad un certo punto mister Sonetti decise di mandarmi in campo, era il mio debutto in Serie A, a San Siro contro il Milan, un momento davvero indimenticabile."
A proposito di Milan, i rossoneri sono primi, ma il Napoli resta in scia e l’Inter è in netta rimonta dopo la vittoria con la Roma. Chi tra queste è la vera antagonista dei rossoneri?
"Il Napoli è una bella sorpresa ma se l'Inter dovesse vincere il recupero con la Fiorentina e battere la Juventus domenica sera diventerà la prima e vera antagonista del Milan".
Ibrahimovic, Cavani, Eto’o: a tuo avviso chi è più decisivo?
"Tutti questi indicati sono giocatori decisivi per le loro rispettive squadre, in senso generale però direi Ibrahimovic, un giocatore che fa reparto da solo e che può sempre fare la differenza".
Chi è il centrocampista a cui s’ispira Andrea De Falco?
"Non saprei, non ce n'è uno preciso, cerco di imparare da tanti giocatori. Se dovessi fare qualche nome direi Pirlo, per il suo modo di giocare e De Rossi per la sua personalità e per la grinta che mette in campo".