Anche Fascetti abbandona Cassano: “Mi ha deluso è meglio che si ritiri”

Fino ad oggi il rapporto tra Eugenio Fascetti e Antonio Cassano aveva sempre funzionato. L'ex allenatore toscano del Bari, che fece esordire l'attaccante nel dicembre 1999 a soli 17 anni e in un derby contro il Lecce, si è sfogato in un'intervista rilasciata a Sky Sport. Tema principale del suo intervento, l'ex figliol prodigo barese: "Era tornato a casa sua ma ha trovato il modo di litigare un'altra volta – ha dichiarato Fascetti – Ormai può anche appendere le scarpette al chiodo. Di talenti così ne ho visti pochi. Ho cercato di spiegargli certe cose, ma ormai non lo sento dal suo matrimonio e saranno passati 7-8 anni. A gennaio? Dura che trovi una squadra. Da ragazzo era un talento enorme, con me non ha mai avuto problemi ma aveva 16-17 anni. In campo non lo puoi imbrigliare, ma fuori ci ha messo molto del suo e non si può sempre scusare".
L'amarezza del maestro Fascetti
Parole forti che, uscite dalla bocca del suo maestro, fanno ancora più rumore. Dichiarazioni che sono arrivate a poche ore dall'ultima esternazione di Massimo Ferrero a Rai Sport: "Cassano è un talento naturale, un campione, ma noi vogliamo far crescere i giovani. La mia idea è quella di avere una Samp piena di ventenni italiani". Ormai non più ventenne, Fantantonio sembra destinato agli ultimi mesi di calcio e all'oblio: "Sono deluso perchè poteva scrivere un'epoca del calcio italiano per le sue doti naturali – ha continuato Fascetti – Antonio non ha fatto nulla per migliorarsi e se l'è cercata. Quando uno va al Real Madrid in quelle condizioni fisiche vuol dire che ha capito poco del calcio moderno, dove la tecnica non basta più. Se vuole venire a parlare con me lo ascolto volentieri. E' stato un fuoriclasse che non si è espresso al 100% e veder buttare via un talento di quel tipo non mi ha fatto piacere".