Ancelotti: “Tornare al Milan non sarebbe stata una buona scelta”
Carlo Ancelotti ha iniziato alla grandissima la sua avventura con il Bayern Monaco. All’esordio ha subito conquistato la Supercoppa di Germania, poi ha vinto in goleada con il Werder Brema nella prima di campionato. Vincere la Bundesliga non dovrebbe essere abbastanza complicato, i bavaresi hanno vinto gli ultimi quattro titoli in patria. Il grande obiettivo di ‘Re Carlo’ è la Champions League che ha già conquistato da tecnico con il Real Madrid e in due occasioni con il Milan. Proprio i rossoneri più di un anno fa gli hanno fatto una corte serrata. Lui ci pensò parecchio prima di dire di no e di prendersi un anno sabbatico. In un’intervista rilasciata ad ‘As’ l’allenatore italiano è tornato a parlare di quella scelta: "L’anno sabbatico mi è servito per riposare, anche se non mentalmente perché il calcio non mi mette pressione. Il Milan mi voleva, sarei potuto tornare a Milano, ma non mi sembrava una buona scelta".

Il quotidiano spagnolo si è soffermato anche sull’addio al Real di Carletto, che ha deciso di lasciare una squadra fortissima per prenderne un’altra perché aveva bisogno di vivere una nuova avventura. Ma al di là dei campioni, che Ancelotti ha allenato ovunque, per l’emiliano la cosa fondamentale è creare un buon rapporto con tutti i suoi calciatori:
Il Bayern è un grande club è una società organizzata, l’ambiente è piacevole. Al Real ho vissuto anni fantastici, ma avevo bisogno di una nuova avventura, un nuovo paese e una nuova cultura. Cristiano Ronaldo? Con lui sono stato bene, ha contribuito alla Champions vinta. Ma oggi è un’avversario. Al Madrid avevo grandi giocatori penso a CR7, Ramos, Xabi Alonso, Kroos, Modric e Benzema; ma anche al Bayern ho una grande rosa. L’importante per me è avere un buon rapporto con i calciatori, che si chiamino Ronaldo o Lewandowski.
Parole dolci per Zinedine Zidane da parte di Ancelotti. L’ex centrocampista ha detto che Zizou lo ha aiutato moltissimo quando è arrivato a Madrid e soprattutto sostiene che il francese è un grande allenatore, perché se non si hanno determinate qualità la Champions League non la si può vincere:
Fondamentale è il carisma. Zidane è rispettato per quello che ha fatto in passato al Real. Abbiamo un buon rapporto, anche se non ci sentiamo spesso. A Madrid mi ha aiutato, lo vedo nel futuro del Real: ha voglia di imparare. Lui è stato molto bravo, perché vincere la Champions non è facile. Vincendo significa che qualcosa di buono ce l’ha.