12 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ancelotti e l’esonero a Napoli: “Hanno provato a cambiarmi, ma hanno sbagliato”

Carlo Ancelotti ha vissuto un’esperienza altalenante sulla panchina del Napoli ma da quando è alla guida dell’Everton ha voltato pagina e in Inghilterra sta facendo ottimi risultati. Nell’intervista al Corriere della Sera il tecnico di Reggiolo ha parlato del periodo in azzurro e del finale amaro: “L’esonero si annusava. Devi prendere solo atto”.
A cura di Vito Lamorte
12 CONDIVISIONI
Immagine

Carlo Ancelotti è un uomo nuovo da quando si è seduto sulla panchina dell'Everton. L'allenatore di Reggiolo da quando è tornato in Premier League ha una media punti inferiore solo a quella della capolista schiacciasassi Liverpool. Il tecnico dei Toffees ha vissuto un'esperienza altalenante sulla panchina del Napoli ma ora ha voltato pagina e in Inghilterra sta facendo ottimi risultati. "Carlo magnifico, Carlo fantastico", questo il coro dedicato a lui dai tifosi dell'Everton, racconta al Corriere della Sera l'aria che si respira nel torneo inglese:

Io, Vialli, Zola, Ranieri sembriamo sollevati in Inghilterra? Beh, hanno ragione! Se uno è abituato al calcio italiano, trova un altro mondo. Non parlo dell'intensità del gioco, non è quello che fa la differenza. Qui c'è un ambiente diverso. In Inghilterra non si viene offesi, per esempio. L'insulto è fastidioso. In alcuni stadi italiani hai l'impressione che la gente ti odi, magari perché hai cambiato squadra. Un tipo si mette dietro la panchina e ti vomita addosso insulti per 90 minuti. Qui, è impensabile.

L'ex allenatore di MilanChelseaParis Saint-GermainReal Madrid Bayern Monaco ha parlato della rivalità tra Everton e Liverpool ("Rivalità sportiva al centro per cento. Come a Milano tra Milan e Inter. Nessun odio. Nessuna vera differenza geografica, sociale, politica o religiosa,  tra le tifoserie") e sui rapporti con Jurgen Klopp e gli altri manager della Premier League: "Ottimi, ci conoscevamo già. Lo stesso con Mourinho. Ci mandiamo messaggi".

Ancelotti: Napoli? L'esonero si annusava

Ancelotti è tornato a parlare di quanto successo a Napoli e lo ha fatto a modo suo. Il tecnico classe 1959 ha raccontato i motivi della scelta di accettare la proposta di De Laurentiis, le difficoltà e il dialogo con il presidente prima dell'esonero:

Sono andato a Napoli perché, dopo nove anni all'estero, avevo voglia di tornare in Italia e Napoli mi sembrava una piazza interessante… Diciamo che non è finita bene, ma è stata una buona esperienza. Vivere a Napoli è una delle più belle cose che possano capitare. Poi un po' per i risultati, un po' per altre difficoltà, si è chiuso il rapporto. Io vengo esonerato il 12 dicembre, l'Everton ha mandato via l'allenatore ai primi di dicembre, le cose si sono combinate. Coincidenze. De Laurentiis ha detto: "Ho pensato di cambiare", io gli ho detto: "Sei sicuro?", lui mi ha detto "Sì", allora io ho detto "Ok, allora cerco un'altra squadra". Non avevo voglia di star fermo e farmi pagare senza lavorare. Allenare in Inghilterra è affascinante, e la società dell'Everton è ambizioso.

In merito all'esonero ha affermato: "Come fa un allenatore a capire dell'esonero? Lo annusi, lo annusi… Nel calcio i segreti non esistono, si sa tutto di tutti. A Napoli si annusava… che devi fare? Devi prendere atto". 

Immagine

Ancelotti: Hanno provato a cambiarmi, ma hanno sbagliato

L'allenatore di Reggiolo ha parlato del fastidio che ha provato quando gli è stato chiesto di cambiare il suo modo di approcciarsi con la squadra nei momenti di difficoltà:

Cosa mi ha dato fastidio? Mi dà fastidio che, quando le cose non vanno bene, mi dicano "Ah, bisogna usare la frusta, sei troppo buono, sei troppo gentile e accomodante coi giocatori!". Ma dico: i dirigenti al mondo non conoscono come alleno? Non mi puoi prendere e poi dirmi di cambiare il mio modo non solo di allenare: il mio modo di essere. Perché io sono così, è così sono arrivati i successi. Se tu mi dici "Devi usare la frusta!", è sbagliato, è sbagliato.

Infine Ancelotti ha svelato che questo atteggiamento da parte delle società nei suoi confronti non c'è stato solo a Napoli ma in diversi club dove ha lavorato:

È successo solo a Napoli? Ma no, è successo anche al Chelsea, è successo al PSG… Ho vinto tanto, lo so, ma i momenti difficili ci sono stati dappertutto. Anche al Milan ci sono stati dei passaggi difficilissimi. Però superati. Ecco: forse il Milan è stato l'unico posto dove non mi hanno detto "Usa la frusta!". Perché mi conoscevano.

12 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views