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Ancelotti canta Renato Zero alla festa Bayern: “I migliori anni della nostra vita”

Il tecnico italiano aggiunge alla bacheca anche il trionfo in Bundesliga. Eppure all’inizio della sua carriera di allenatore, dopo un Pescara-Reggiana 4-1 disse: “Ho deciso, smetto”. Oggi è uno dei più vincenti in Europa perché “nessuna notte è infinita”.
A cura di Maurizio De Santis
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I migliori anni della nostra vita. Ascoltare Carlo Ancelotti che intona la canzone di Renato Zero senza timori, davanti alla folla di tifosi del Bayern in festa per la vittoria del campionato (il 27° Meisterschale), davanti al mondo intero, fregandosene della voce rotta dall'emozione e da qualche ‘stecca' è un inno alla gioia, alla parte più bella del calcio che mette in un angolo il business e lascia che a vibrare siano le corde del cuore. E quella musica arriva dal profondo dell'anima di un allenatore che ha vinto ovunque è andato, esportando il made in Italy degli allenatori che – all'estero più che in A – ‘lo fanno meglio'.

Conte in Inghilterra e l'ex milanista in Germania dopo aver raccolto frutti a Parigi come a Madrid oppure a Londra. Da lassù, affacciato dal balcone spalancato su Marienplatz "il mondo sembra soltanto una botola segreta": Ancelotti l'ha aperta lasciando che la sua carriera – da calciatore e poi da tecnico – non avesse segreti da nascondere, nella buona e nella cattiva sorte. Anche quando – come raccontato al Corriere della Sera – dopo un Pescara-Reggiana 4-1 disse al suo assistente “Ho deciso, smetto”.

Il capitano Philippe Lahm e Xabi Alonso hanno dato l'addio al calcio, il momento più difficile per la vita di un calciatore professionista che da un giorno all'altro sa che deve costruirsi una nuova vita, fatta di ritmi e abitudini differenti, senza più quella adrenalina che ti sale in corpo e t'inebria mentre la folla acclama (oppure maledice) il tuo nome. "I migliori anni della nostra vita" è anche per quei due campioni che lasciano in lacrime per la commozione.

"Stringimi forte che nessuna notte è infinita". Con l’ultima Bundesliga vinta, Ancelotti ha raggiunto i 19 trofei in cinque nazioni diverse: “Diciamo che non ho trovato squadre scarse… Milan, Chelsea, Psg, Real, Bayern – ha ammesso al Corsera con una battuta -. Quando sono andato via dall’Italia avevo un po’ di preoccupazione. In vacanza all’estero volevo sempre tornare a casa prima possibile… E invece sono ancora qui". A godersi i migliori anni della sua vita.

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