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Allegri vs Ancelotti, tattica e gestione della rosa: cosa inventeranno per Juve-Napoli?

Carlo Ancelotti e Massimiliano Allegri hanno un tratto in comune molto evidente e caratterizza entrambi da sempre: una fantastica capacità di gestire la rosa, riuscendo a calibrare uomini e moduli. Juventus-Napoli vale (già) una fetta di scudetto e i due allenatori la giocheranno alla loro maniera perché con loro non è mai una sfida piatta, una partita in cui tutto sembra già chiaro e definito.
A cura di Jvan Sica
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Carlo Ancelotti e Massimiliano Allegri hanno un tratto in comune molto evidente e caratterizza entrambi da sempre: una fantastica capacità di gestire la rosa, riuscendo a calibrare uomini e moduli, senza apparentemente scontentare nessuno. Fra le tante immagini di Ancelotti, si ricorda il Milan dei 3 numeri 10 titolari (Pirlo, Kaka e Seedorf) a cui l’allenatore chiese di sacrificarsi per giocare insieme anche a due punte e Gattuso che correva un po’ per tutti. La scelta più memorabile di Allegri è anch’essa una scelta di richiesta di sacrificio da parte di grandi campioni per far giocare quanti più uomini di qualità in campo. Si tratta del modulo a quattro attaccanti, per il quale chiese a Mandzukic di fare l’esterno sinistro, a Cuadrado di dare una grossa mano a centrocampo e a Dybala e Higuain di muoversi senza sosta e pressare le fonti di gioco avversarie.
Lo scontro di oggi alle 18 fra Juventus e Napoli è anche confronto fra questi due allenatori e due rose, ancora una volta gestite, almeno fino a questo momento, alla perfezione.

  • La prima cosa che De Laurentiis ha chiesto ad Ancelotti, una volta finito il rapporto con Sarri, è stato dare una spolverata a tutti gli uomini a disposizione, perché il tecnico toscano aveva spremuto tantissimo i titolari, lasciando le briciole a tutti gli altri. Una squadra come il Napoli, che si sostiene anche, se non soprattutto, sulla vendita in plusvalenza dei suoi giovani campioni, vive un vero corto circuito se questi giovani calciatori non vengono fatti giocare con continuità e messi in mostra. Ad Ancelotti, che ha avuto a che fare con il Berlusconi che voleva fare la formazione e il Florentino Perez del “vincere alla grande a tutti i costi”, una richiesta del genere sembrava una barzelletta. E se consideriamo che fra le partite di Torino e contro il Parma sono stati cambiati 9 uomini titolari, vien da sé certificare che la richiesta presidenziale è stata ampiamente soddisfatta.
  • Anche Allegri ha l’obbligo di sfruttare per intero tutta la sua rosa. Il suo input non viene principalmente da una forte esigenza societaria, ma dall’importanza di tenere sempre allenati bene, senza farli andare mai fuori giri, i grandi califfi della Juve, quelli che possono dare il sogno più grande, la Champions League. Inoltre quest’anno ci si è messo anche Cristiano Ronaldo, intorno al quale Allegri si sta letteralmente divertendo nel proporre varianti e soluzioni alternative anche in corso d’opera: un po’ per far arrivare a marzo, quando la Champions si deciderà, una Juve ancora misteriosa che ha tante possibilità e scelte offensive, un po’ per tenere sulla corda tutti i suoi grandi attaccanti.

La partita dell'Allianz Stadium sarà anche la sfida fra allenatori a cui piace sperimentare, partendo da alcuni principi di fondo. Prendere Hamsik, anima e acceleratore del gioco sarriano, per fargli fare il regista con padronanza di lunga gittata, è un test interessante, ancora alle prime ma buone prove. Dall’altra parte il ruolo e i compiti nuovi dati a Bernardeschi, al quale Allegri vuole dare il compito di ‘lotta e di governo', ovvero di numero 10 classico che sappia immaginare passaggi e azioni in momenti in cui la partita potrebbe languire.

Infine Juve-Napoli è anche sfida fra centrocampisti che i due allenatori vogliono esaltare in questa stagione. Da una parte Zielinski, pensato da Ancelotti come il suo Seedorf al Milan, mentre Allegri ha in canna il colpo Emre Can titolare e decisivo per i prossimi mesi. Siamo sempre lì, con Ancelotti e Allegri non è mai una sfida piatta, una partita in cui tutto sembra già chiaro e definito. Troppe le possibilità che i due allenatori danno le rose, ma anche troppe le idee che i due hanno ogni volta che devono far cambiare marcia alle loro squadre. Chissà cosa si inventeranno per la partita di questa sera.

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