Allegri scarica Inzaghi, l’addio al Milan di SuperPippo è vicino
Inzaghi e il Milan, due strade destinate a divedersi a breve. Il futuro di SuperPippo non sarà più rossonero. A preannunciare l’addio di Inzaghi al Milan è Massimiliano Allegri, che dalle pagine della Gazzetta dello Sport, mette virtualmente fine a una bellissima storia d’amore. "Inzaghi ha fatto la storia del calcio come tanti campionissimi che sono passati dal Milan, – ha dichiarato il tecnico – ma bisogna vedere le cose come stanno”.
Non ci va giù per il sottile l'allenatore rossonero, che in questa stagione all’attaccante ha concesso tre presenze in campionato, per un totale di 35 minuti effettivi e zero gol segnati. La Champions League è costretto a guardarla a da casa, perché il suo nome lista della competizione alla quale è più legato, non c’è mai stato. Dal giorno dell’esclusione dall’Europa, il rapporto tra Allegri e Inzaghi è diventato gelido. L’ex Parma e Juventus voleva solo la possibilità di contendere nuovamente a Raul il trono di miglior goleador europeo, un primato che lo spagnolo gli ha strappato nella passata stagione. Ma Allegri non fa sconti a nessuno, così come è stato l’anno scorso con Andrea Pirlo, che di anni ne ha 32 e non 38 come SuperPippo. Tutto questo nonostante Inzaghi abbia uno sponsor d’eccezione nel presidente Slivio Berlusconi. “Prima della partita di Siena mi aveva chiamato per sapere chi avrei fatto giocare, e mi ha chiesto di Inzaghi: gli ho detto che non si allena da 45 giorni e che in queste condizioni non potevo prenderlo in considerazione. Non alleno i globetrotter, il Milan non è una squadra spettacolo: dobbiamo giocare bene ma anche ottenere risultati".
Inzaghi è un campione, e come tutti i campioni è orgoglioso. A gennaio partirà per dimostrare a tutti, e in primis a se stesso di poter ancora essere protagonista. E sono tante le squadre disposte ad accoglierlo. La Lazio pensa a Inzaghi, Reja ha stima del giocatore, e la ribalta europea stimola Inzaghi. Ma tutto è legato alla partenza di Cissè. L’alternativa si chiama Cagliari. Cellino lo vuole a tutti i costi e Ballardini spinge per avere un’attaccante “vero”. In Sardegna Inzaghi potrebbe ritrovare quella continuità che gli manca da diversi anni, e tornare a riassaporare la gioia del gol.