Allegri: “In Italia i calciatori sono polli d’allevamento”
Mr. Allegri Tactics è la app dedicata al tecnico della Juventus che raccoglie i segreti del suo successo negli schemi, nei programmi d'allenamento, nelle tabelle nutrizionali, nella gestione delle risorse umane e nei dati statistici che ne hanno accompagnato finora la fortunata avventura in bianconero. Adriano Galliani, ad rossonero, lo abbraccia e lo definisce "amico, non rimpianto". Max sorride, ringrazia e nel corso della conferenza stampa ne ha per tutti, parla di tutto: dal momento delicato della squadra, protagonista di un avvio di stagione difficile, fino alla Nazionale. Non ci sono più Vidal, Pirlo, Tevez (che hanno rappresentato la spina dorsale degli ultimi anni) ma guai a pronunciare la parola ‘transizione'. Allegri spazza via il concetto come dovesse liberare l'area di rigore da un cross pericoloso: "Alla Juve come in tutti le grandi squadre non esistono periodi di transizione – afferma -. Stiamo ricostruendo, ponendo le basi per il futuro e abbiamo margini di miglioramento molto ampi. Ci sono tanti giocatori nuovi ed è normale che occorra un po' di tempo in più. La realtà in cui ci troviamo mi ha sorpreso (Juve a 0 punti dopo due giornate) ma questo ci fa capire che dobbiamo metterci in discussione. Tra campionato e Champions League ci attende un mese duro e importante".
La corsa scudetto. Pendenza massima, per la prima volta in questi anni è la Juventus a dover scalare la montagna alle calcagna delle avversarie. Quali? Allegri restringe il campo della lotta al tricolore a 3 squadre. "Le due milanesi sono sicuramente attrezzate per vincere il campionato. Possono competere con noi e la Roma per la conquista del titolo. Quanto a noi, abbiamo le potenzialità per fare una grande stagione. Il nostro campionato inizia adesso".
Giovani e Nazionale. "In Italia mancano i talenti? Strano, siamo la nazione che ha vinto 4 Mondiali… Abbiamo sempre avuto ottimi calciatori e li avremo di nuovo ma, forse, servirà lavorare più sui singoli, meno sulla tattica e sugli schemi. I giocatori non sono polli d'allevamento, bisogna aiutarli ad avere ambizioni ma a lasciare loro fantasia e creatività".