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Alex Ferguson e Robin van Persie: il “Man U” ringrazia e festeggia il ventesimo titolo (FOTO)

Con la vittoria di ieri sul malcapitato Aston Villa il Manchester United ha chiuso i giochi in Premier League conquistando, con quattro giornate d’anticipo, il titolo inglese. Un trionfo firmato Alex Ferguson e Robin van Persie.
A cura di Alberto Pucci
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Ferguson e Van Persie

Un "Sir" vincente – Applausi, signori! Tutti in piedi davanti ad un monumento del calcio inglese e davanti al nuovo successo in Premier League del Manchester United. Quella di ieri sera è stata l'ennesima notte di festa per Alex Ferguson che, in 37 anni di panchina "red devils" è stato capace di riempire più di una bacheca con 13 campionati vinti, 2 Coppe dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Mondiale per club, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa europea, 5 Coppe d'Inghilterra e 4 Coppe di Lega. Un curriculum pieno zeppo di successi, una storia che continua ad essere vincente nonostante l'età non più giovanissima. Passano gli anni, ma lui è ancora lì sul suo trono. E' lì a guardare annoiato "quelli" che ogni tanto vincono (Mancini) ed i nuovi presunti "fenomeni" della panchina (Villas Boas). Da lì non si è mai mosso, mentre altri suoi colleghi (Benitez, Mourinho, ecc) hanno provato nuove avventure, per poi magari ritornare in Inghilterra e sfidare nuovamente il numero uno degli allenatori britannici. Meglio evitare di incamminarsi su strade sconosciute. In tutti questi anni, "Sir" Alex ha sempre preferito viaggiare sull'unico tragitto a lui  familiare: quello che porta diritto al successo. "Spero di rimanere ancora un pò", disse candidamente lo scorso Gennaio davanti ai taccuini dei giornalisti che, sfacciatamente, avevano appena peccato di "lesa maestà" chiedendogli di eventuali successori su una delle panchine più titolate d'Inghilterra. Pep Guardiola? Josè Mourinho? Fabio Capello? A furia di aspettare il loro turno, probabilmente, saranno anche passati di moda. Il Manchester United è Alex Ferguson. Sir Alex è il primo dei diavoli rossi della triste e piovosa cittadina inglese che, l'anno scorso, ha assistito quasi indolente alla vittoria di quegli altri vestiti di "azzurro". Il miglior allenatore del mondo del ventunesimo secolo (eletto mesi fa dall'Istituto internazionale di storia e statistica del calcio) è, da anni, nell'olimpo del calcio e, a quanto pare, non ha minimamente voglia di tornare indietro.

Mancio, fatti più in là! – Il ventesimo successo in Permiership, ottenuto dopo una stagione mostruosa, porta la firma del "grande saggio" Ferguson ma anche quella del grande colpo estivo del "Man U": Robin Van Persie. Sui sedici punti di distacco dai cugini del City, pesa la griffe di "RVP": acronimo ormai di moda, quanto quello più famoso di CR7. Non poteva finire diversamente il film del campionato inglese. Una pellicola da Oscar, interpretata da grandi attori (tutti protagonisti) ed impreziosita, sui titoli di coda, dall'ennesimo exploit dell'olandese ex Arsenal. Proprio colui che con il suo passaggio alla corte di Ferguson, la scorsa estate, diede il via alla ribellione dei tifosi dei "Gunners" che diedero (materialmente) fuoco alla maglia di RVP, ricoprendolo di insulti e tentando, inutilmente, di infangare il suo nome. Si disse che era finito e che Wenger aveva fatto bene a cederlo. Gli diedero dell'asino e del traditore via Twitter: cortesi saluti d'addio, firmati anche da qualche suo compagno in vena di sarcastici "goodbye". La stagione dell'olandese ha, invece, zittito tutti quanti. Se i "Red devils" hanno potuto conquistare il titolo con quattro turni d'anticipo, il merito è soprattutto dell'attaccante di Rotterdam che, con il suo "hat-trick" di ieri ha raggiunto quota 24 reti in classifica cannonieri superando, al momento, il "cannibale" Suarez. La tripletta che ha dato il via al party dei diavoli rossi, e spedito negli angoli più bui della classifica il povero Aston Villa (che rischia la retrocessione), è stata un capolavoro di tecnica e forza. Specialmente il secondo gol: lancio di Rooney e sinistro al volo, senza che il pallone tocchi terra, del fenomeno olandese. Ferguson lo ha esaltato paragonandolo ad Eric Cantona: un'icona del calcio a Manchester. I quotidiani inglesi, questa mattina, sono tutti per lui e, alcuni di questi, hanno proprio cavalcato il paragone di "Sir Alex" titolando a nove colonne il cognome "storpiato" dell'olandese: da Van Persie a Vantona (da leggersi, ovviamente, con l'accento sull'ultima vocale).

Robin Van Persie

Il futuro dei Diavoli – Le ultime giornate di campionato saranno buone solo per le statistiche, per lo spettacolo dei big match contro Arsenal e Chelsea e per permettere, proprio a Van Persie, di chiudere l'anno conquistando anche il titolo di capocannoniere. I prossimi novanta minuti saranno certamente suggestivi. Tornare, infatti, all'Emirates Stadium con in tasca il titolo sarà per lui il miglior modo per resistere alla bordata di fischi che, puntualmente, arriveranno dai settori più agitati dello splendido stadio dei Gunners. Dopo l'Arsenal, toccherà al Chelsea ed allo Swansea. E' destinata a terminare con due squadre di Londra, la stagione di Ferguson e Van Persie. Quella stessa città che avrebbe dovuto accogliere i tifosi del "Man U", per la finale di Champions League: un sogno che si è infranto dopo la doppia sfida contro il Real Madrid di Mourinho. "We'll be back soon", ha urlato a gran voce il popolo di Manchester. Oggi si festeggia, da domani si comincia a pianificare il futuro. A partire da quelle che saranno le prossime mosse di mercato. Offuscato dalla stella di Van Persie, Wayne Rooney sembra destinato a lasciare il club inglese. Una operazione che, fino a qualche anno fa, sembrava assolutamente impensabile, ora pare destinata a poter diventare realtà. Chi può staccare un assegno da cinquanta milioni di euro? Tolte le italiane, per ovvi motivi, sul giocatore ci sarebbero PSG, Real Madrid, Manchester City, Chelsea e l'Anzhi: tutte in fila per partecipare all'asta per l'ex "bad boy" del calcio inglese. Una montagna di soldi che il saggio Ferguson reinvestirebbe per acquistare un altro campione. Il nome è quello di Radamel Falcao, anche se il sogno rimane quello di riportare a casa l'ex figliol prodigo Cristiano Ronaldo.

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