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Alessio Romagnoli, da ‘pacco’ a difensore insostituibile. E Ventura lo sa

Il centrale del Milan, a causa del costo del suo cartellino, ha la lente d’ingrandimento puntata addosso, nel bene e nel male, ma nell’ultimo anno ha fatto cambiare idea a quanti lo avevano etichettato come “pacco”.
A cura di Vito Lamorte
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C'era una volta l'Italia che aveva smesso di produrre calciatori di livello e che fossero in grado di emozionare gli appassionati di futbol del Belpaese. Quando? Fino a pochi mesi fa era diffusa l'idea che in Italia non vi fossero più calciatori forti, in grado di poter essere dei validi portabandiera della tradizione calcistica tricolore, invece ora siamo tutti concentrati sulla crescita di alcuni calciatori che si stanno prendendo le luci della ribalta in Serie A e sono già parte della Nazionale di Giampiero Ventura. Questa è la quattordicesima puntata di una rubrica che si chiama "Generazione Zero" nella quale parleremo di giovani poco considerati fino a qualche tempo fa ma che ora sono al centro delle settimanali discussioni calcistiche dello "stivale". Dopo aver parlato di attaccanti e centrocampisti si passa alla linea difensiva e questa è la volta di Alessio Romagnoli.

Questo centrale difensivo classe 1995 è uno dei migliori prodotti difensivi degli ultimi anni in Italia e farà, sicuramente, parte della rappresentativa italiana nel prossimo futuro (Ventura già lo ha convocato diverse volte) e dimostrerà tutto il suo valore. Le critiche che gli sono piovute addosso nel primo anno al Milan, anche a causa del costo del cartellino (25 milioni di euro), non lo hanno scalfito troppo perché Andrea ha continuato a lavorare sodo e con l'arrivo di Montella sulla panchina rossonera si è rivisto il vero Romagnoli. Ma ancora non ci siamo. Il potenziale è tanto e prima o poi esploderà: lui, Rugani e Caldara sono quanto di meglio la scuola difensiva azzurra possa esprimere in questo momento e per il prossimo futuro.

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Da Roma a Milano, passando per Genova

Questo ragazzo di San Giacomo di Nettuno è un prodotto del vivaio giallorosso. Bruno Conti intravede subito le potenzialità del giovane e lo vuole a tutti i costi nella Roma. Il padre è costretto a fare il pendolare insieme al figlio per portarlo da Nettuno al centro sportivo di Trigoria.

Roma 

Alessio è uno dei tanti talenti del fiorente vivaio romanista. Nella stagione 2011/2012 era il leader della difesa della primavera allenata da Alberto De Rossi ma l'anno successivo Zeman, intravedendone le ottime qualità, lo porta in prima squadra in fase di preparazione e solo alcuni piccoli infortuni hanno pregiudicato il suo utilizzo da parte del boemo. Un giocatore forte fisicamente, ha buone qualità d’impostazione e si fa notare anche per un ottimo stacco di testa. Fa il suo esordio nella massima serie in un Roma-Milan di fine anno ma alla prima da titolare anche il goal: contro il Genoa con un colpo di testa in anticipo su cross di Totti da calcio d'angolo.

Rudi Garcia non gli concede tantissimo spazio e la sua seconda stagione con la prima squadra si chiude con 11 apparizioni ma alla fine dell'anno arriva il rinnovo di contratto fino al 2018.

Sampdoria

Il primo settembre 2014 passa in prestito annuale alla società blucerchiata e lì trova Sinisa Mihajlovic che lo fa inserire pian piano nei suoi meccanismi e poi lo promuove a titolare fisso. La Sampdoria se lo assicura per 500 mila euro e la stagione è esaltante: Romagnoli trova continuità, gioca da calciatore "fatto" e ottiene 30 presenze in campionato, realizzando 2 reti.

Milan

Nell'estate del 2015 su indicazione dell'ex mister che lo aveva allenato alla Sampdoria, viene ingaggiato dal Milan per 25 milioni di euro diventando, a soli 20 anni, il secondo difensore più costoso della storia del club meneghino. Il suo approccio con la realtà rossonera non è dei migliori e la prima stagione molti parlano di "pacco" da parte della Roma ai milanesi ma da quest'anno la musica è cambiata: Romagnoli è il perno della difesa del Milan e la sua assenza è molto più evidente della sua presenza. È un punto di riferimento per i compagni di reparto e per tutta la squadra e quanti ne avevano messo in dubbio le doti adesso stanno facendo dietrofront.

Italia, esordio da protagonista

Dopo averlo anche visionato nelle Nazionali minori, 6 presenze nell’Under 17 e 11 nell’Under 19, Romagnoli ha convinto il ct dell’Under 21 Gigi Di Biagio a convocarlo per la prima volta in occasione della sfida del 5 marzo 2014 contro l’Irlanda del Nord, valevole per la qualificazione agli Europei di categoria e pochi giorni dopo ha preso parte ad uno stage organizzato da Cesare Prendelli per la Nazionale maggiore.

Dopo aver partecipato all'Europeo del 2015 con U21, il 27 agosto 2016 viene convocato per la prima volta in Nazionale maggiore da Gian Piero Ventura per le gare contro Francia e Israele. Ha fatto il suo esordio da titolare il 6 ottobre 2016 nella partita pareggiata 1-1 contro la Spagna a Torino, valevole per le qualificazioni al Mondiale 2018, e viene considerato il migliore in campo da molti osservatori.

https://youtu.be/zXVrazcBWqU

Piede educato e tempi di gioco

Alessio Romagnoli è il prototipo del difensore moderno, inizia l'azione con grande pulizia e riesce ad alternare giocate sul breve, secche e rapide, e sul lungo, improvvise e morbide. È uno di quei difensori che si prendono la responsabilità delle scelte di posizione e di tempo d'intervento in fase di non possesso.

Nasce come difensore centrale anche se all’occorrenza può ricoprire il ruolo di terzino sinistro. È dotato di un ottimo senso della posizione ed è molto bravo anche negli anticipi. La sua struttura fisica gli permette di essere padrone nel gioco aereo con i diretti avversari ed è molto bravo anche ad inserirsi sulle palle inattive nelle aree avversarie.

Il ragazzo di Anzio ha dimostrato di saper difendere sia a zona che a uomo e perde l’avversario raramente. Come anticipato, grazie ad una buona tecnica di base Romagnoli è molto bravo nel far ripartire l'azione da dietro: che sia il primo passaggio o subito dopo una copertura, Alessio è dotato di un'ottima visione di gioco che gli permette di essere il primo regista della sua squadra.

Se proprio dobbiamo trovare delle note negative sul centrale del Milan, Romagnoli risulta un po' macchinoso in alcune situazioni ma questa lacuna si può naturalmente colmare con la crescita e con un lavoro mirato che Vincenzo Montella, sicuramente, avrà già pensato. L'ideale sarebbe affiancargli un centrale importante per non far ricadere tutta la responsabilità della difesa sulle sue spalle ma Romagnoli sa già di essere l'uomo con la lente d'ingrandimento addosso, nel bene e nel male, e che per far rimangiare tutte le cose brutte che sono state dette sul suo conto negli ultimi 18 mesi dovrà dare sempre il meglio. Il futuro è nelle sue mani e la strada è quella giusta, ma questo il ragazzo di San Giacomo di Nettuno già lo sa.

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