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Alessandro Rossi, dalla squadra di Bonucci a re dei bomber in Primavera

Quest’anno è esploso definitivamente: 13 gol in 9 partite di campionato che gli valgono il primo posto nella classifica dei cannonieri. “Fin da bambino sono innamorato di Ibra, nelle squadre in cui ha giocato ha sempre portato solo che successi”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Alessandro Rossi nasce a Roma il 3 gennaio 1997. Da piccolo gioca nel dal Pianoscarano, una squadra di Viterbo in cui ha dato i primi calci anche Leonardo Bonucci. La Lazio lo preleva nel 2000 a tredici anni e lo inserisce nel proprio settore giovanile partendo dai Giovanissimi regionali. L’anno dopo, durante la stagione nei Giovanissimi Nazionali, Rossi riesce anche a guadagnarsi la maglia della Nazionale essendo convocato in Under 15 per lo stage del Centro Sud. Continua il suo percorso di crescita con i biancocelesti poi con gli Allievi Nazionali con cui si qualifica ai play-off ma.

Coppa Italia e Supercoppa

Poi arriva la promozione in Primavera, con la quale vince Coppa Italia e Supercoppa alla prima stagione. Quest’anno è esploso definitivamente: 13 gol in 9 partite di campionato che gli valgono il primo posto nella classifica dei cannonieri. Adesso aspetta la chiamata di Simone Inzaghi in prima squadra. E siamo convinti che non tarderà ad arrivare.

Foto Marco Rosi/LaPresse 22 04 2016 Torino ( Italia ) Sport-Calcio Campionato Primavera Tim 2015-2016 incontro Lazio Vs Roma nel centro sportivo di Formello a Roma. Nella foto Alessandro Rossi

Forza esplosiva e altruismo, le più grandi qualità

Alessandro è un attaccante moderno che sa leggere le situazioni di gioco, veloce di pensiero e capace di ricoprire più ruoli d’attacco rispetto alla canonica prima punta. Una delle sue migliori qualità è quella di saper interpretare le fasi del match dosando bene le giocate, una dote che manca a tanti nel suo ruolo e a quella giovane età. Nella Lazio, inoltre, dà una mano ai compagni e si mette al servizio della squadra, agendo quasi da regista d’attacco. E chissà che non sarebbe potuto diventare un vero volante davanti alla difesa se qualcuno non lo avesse dirottato in attacco.

Destro naturale ma abile a calciare anche con il sinistro. Il bomber biancoceleste fa della fisicità il suo punto di forza pur possedendo una buona tecnica di base. La sua esplosività dal punto di vista fisico lo rende molto forte nel gioco aereo, dove è bravo a scegliere il tempo. Non chiedetegli di strappare applausi con una singola giocata però la cattiveria, quella vera del centravanti e l’altruismo del regista lo rendono il prototipo ideale dell’attaccante del terzo millennio.

C’è ancora tanto da migliorare

Una delle pecche del giovane talento laziale è di sicuro la mancanza di estro che, per la verità, ad un attaccante centrale non serve tantissimo. Tutto sommato però, date le qualità del ragazzo, sarebbe un peccato non aggiungere un’altra importante freccia al suo arco per completare una maturazione, ormai ad un passo.

La scheda del calciatore (Transfermarkt)
La scheda del calciatore (Transfermarkt)

Già due convocazioni in prima squadra

Fabio Guardabasso, agente del talento della Primavera della Lazio Alessandro Rossi spiega come il giocatore venga seguito da Simone Inzaghi in chiave prima squadra: "Lo monitora – ha esordito -.Pensare che lo scorso anno l'ha convocato due volte in prima squadra, contro Juve e Sampdoria. Ma insieme alla società abbiamo deciso di farlo crescere in casa, lui sta rispondendo coi gol". "E' cresciuto tantissimo, specie mentalmente. Conosce le sue potenzialità. E' un leader, un trascinatore e non a caso è il capitano, l'ha sempre fatto anche nelle giovanili”.

"In famiglia amavano solo il basket"

Tutto partì dalla squadra del Pianoscarano, la squadra del suo quartiere di Viterbo, dove è cresciuto, e dove, a dieci anni, ha tirato i primi calci ad un pallone. Un predestinato Alessandro Rossi che dice: "La Lazio è la squadra per cui tifo fin da bambino, sono cresciuto col credo laziale; il calcio era lo sport ‘estraneo' in famiglia perchè mia madre era giocatrice di basket mentre mio padre di rugby. Fin da bambino sono innamorato di Ibra, nelle squadre in cui ha giocato ha sempre portato solo successi; è quel tipo di giocatore esuberante, leader carismatico, capace di inventare per i compagni. Ma mi piacciono anche Torres, Raul, Shevchenko e soprattutto Tommaso Rocchi".

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