Alejandro Sabella in corsa per la panchina del Milan
Pippo Inzaghi dovrebbe chiudere la stagione come allenatore del Milan. Il presidente Berlusconi lo ha confermato dopo la brutta sconfitta subita con la Lazio nei quarti di Coppa Italia e l’a.d. Galliani in una telefonata scherzo, di un programma radiofonico, ad un finto Massimo Ferrero ha detto che SuperPippo non si tocca: ‘a meno che non accada una catastrofe biblica’. I rossoneri dunque proteggono il proprio tecnico, ma solo fino al termine del campionato. Poi le strade di Inzaghi e del Milan si separeranno dopo quattordici anni. Spalletti sembra il favorito per la successione, ma dall’Argentina spunta una clamorosa voce. Perché Martin Arevalo, giornalista sudamericano che lavora per ‘Tyc Sports’, su Twitter ha scritto che i rossoneri starebbero pensando ad Alejandro Sabella: “É possibile che Sabella si rechi in Italia nelle prossime ore, lo vuole il Milan”.
Finalista a Brasile 2014 – Alejandro Sabella è a spasso dallo scorso luglio. L’ex C.T. dell’Argentina infatti si è dimesso dopo la finale persa in Brasile per 1-0 con la Germania. Di sicuro questo stop sarà ancora breve, perché Sabella ha dimostrato di essere un bravissimo allenatore. L’Argentina aveva in squadra campioni come Messi, Aguero, Di Maria ed Higuain ma non giocava una finale dal 1990. Sabella si è arreso ai tedeschi solo al 113’ della finalissima dopo aver sconfitto anche Svizzera, Belgio e Olanda.
Un breve passato al Parma – La carriera dell’ex allenatore della Seleccion è molto particolare. Perché dopo aver smesso di giocare Sabella ha fatto da vice a Passarella per quasi quindici anni, ed in questo lungo periodo il sessantenne allenatore ha lavorato anche in Italia, esattamente tra l’ottobre e il novembre del 2001 a Parma quando Passarella guidò gli emiliani. Poi dal 2009 al 2011 Sabella ha vinto tutto ciò che poteva con l’Estudiantes da capo-allenatore prima di passare alla guida della Seleccion. Il Milan nell’era Berlusconi ha avuto un solo allenatore sudamericano, Oscar Washington Tabarez esonerato dopo appena cinque mesi.
