Alberto Aquilani, l’uomo in più della Fiorentina è il rimpianto del Milan

Altro che colore sfortunato, il viola ad Alberto Aquilani porta benissimo. Da quando indossa la casacca della Fiorentina, il centrocampista sembra rinato: è più convinto e consapevole dei propri mezzi e, nonostante i puntuali infortuni che gli intralciano il cammino, sta riuscendo a trovare il piglio giusto per affermarsi come punto di riferimento della squadra di mister Montella. Non è solo la doppietta di ieri contro l'Atalanta che fa balzare il nome di Aquilani agli onori della cronaca, ci sono una serie di fattori che, per il giocatore romano, sanno di rivincita e di rivalsa nei confronti di un passato che spesso gli ha remato contro. Fin dagli inizi nelle giovanili della Roma, Alberto è apparso subito come un ragazzo talentuoso e per anni si è atteso il suo exploit, ma nessuna delle sue ex squadre ha avuto la costanza di aspettare che "esplodesse": da quando la società capitolina scelse di non puntare sul "Principino", nel 2009, la carriera di Aquilani è stata caratterizzata da una serie di "bocciature" e da una sfilza di infortuni che ne hanno penalizzato l'ascesa.
Il rimpianto è rossonero – L'ultima porta in faccia, Aquilani, l'ha ricevuta dal Milan che, dopo una stagione caratterizzata da 31 presenze ed un solo gol (contro il Napoli al San Paolo), l'ha rispedito al Liverpool senza troppi ripensamenti. Ma forse, ora, in quel di via Turati qualche ripensamento l'hanno avuto. Quest'anno il giocatore ha chiuso negli spogliatoi la controfigura di se' stesso ed in campo sta sfoggiando il suo repertorio migliore. Pur non avendo giocato tantissimo ha lasciato il segno: in 6 partite ha siglato 3 gol (il primo proprio a quel Milan che non l'ha voluto e due, ieri, all'Atalanta) ed ha servito 3 assist decisivi. Mister Montella si è ritrovato, così, un asso nella manica che si sta rivelando fondamentale, dal canto suo Aquilani, con un dieci sulle spalle che pesa quanto un macigno, sta cercando di non far rimpiangere i suoi illustri predecessori (vedi i vari Roberto Baggio o Rui Costa). Per ora la strada imboccata sembra quella giusta, l'allenatore crede in lui, tifosi viola lo stimano e lo stesso Aquilani sta bene a Firenze: "Spero di fermarmi proprio qui, in questa città. Basta con i traslochi"