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Albertini: “Juve-Barcellona? Il mio cuore è per il Barça”

L’ex centrocampista del Milan, che ha giocato per sei mesi con il Barcellona nel 2005, avverte la squadra catalana: “Le squadre italiane sanno difendersi e possono vincere creando una sola occasione”.
A cura di Alessio Morra
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Demetrio Albertini ha chiuso la sua meravigliosa carriera con il Barcellona, con cui ha disputato sei partite nella seconda parte della stagione 2004-2005. L’ex centrocampista non dimentica il suo passato e in un’intervista rilasciata ai microfoni di ‘Catalunya Radio’ confessa apertamente che nella doppia sfida di Champions tra catalani e Juventus farà il tifo per la sua vecchia squadra: “In questa gara il mio cuore tifa Barcellona. Mi sembra normale, ho tanti amici lì.”.

Secondo l’ex giocatore milanista ed ex dirigente federale per i bianconeri sarà una sfida, oltre che prestigiosa, stimolante perché se la vedranno con la squadra più forte del pianeta. Higuain e soci di fatto capiranno il loro valore a livello internazionale: “Per la Juventus sarà una grande opportunità perché porta confrontarsi con la squadra più forte al mondo”.

Albertini ha anche messo in guardia la squadra catalana, che non potrà distrarsi nemmeno per un attimo allo ‘Stadium’. Perché le squadre del nostro paese sanno soffrire e sono capaci di vincere anche le partite sfruttando l’unica occasione che possono creare: “Le squadre italiane hanno la capacità di giocare 89 minuti senza toccare un pallone e conquistare la vittoria in un minuto”.

Juventus e Barcellona si scontrano a distanza di due anni dalla finale di Champions del 2015, a Berlino i catalani, che erano ampiamente favoriti alla vigilia, si imposero per 3 a 1. Ma l’ultima sfida giocata in andata e ritorno fa ben sperare i bianconeri, che nel 2003 pareggiarono 1-1 in casa e al ritorno con un gol del ‘Panterone’ Zalayeta vinsero per 2-1 dopo i tempi supplementari. Allegri spera di ripetere l’impresa della squadra all’epoca guidata da Marcello Lippi, che dopo aver eliminato anche il Real Madrid fu però sconfitta nella finale di Manchester dal Milan ai calci di rigore.

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