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Ajax fucina di talenti, la top 11 sfornata dai Lancieri negli ultimi anni

Dopo i vari Krol, Cruyff, Van Basten e Rijkaard ecco, da Eriksen e Ibrahimovic, da Van der Vaart a Suarez, i campioni lanciati in orbita dalla compagine di Amsterdam negli ultimi venti anni.
A cura di Salvatore Parente
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Oggi i campioncini in erba dell’Ajax, una delle fucine di talenti più prolifiche d’Europa, si chiamano Sanchez, De Ligt, Sinkgraven, Klaassen, Younes, Neres, Kluivert o Dolberg, ieri, Krol, Neeskens, Cruyff, Van Basten, Rijkaard, Bergkamp, Litmanen o Seedorf. Una lunga scia di stelle leggendarie che hanno avuto un unico comune denominatore: la crescita e l’esordio nel miglior vivaio mai eguagliato della storia del pallone. Una fabbrica di talenti che non si è concesso pause regalando ottimi prodotti al nostro pallone e che, di conseguenza, ha tratto vantaggi enormi, in termini di plusvalenze (129 milioni di euro), anno per anno.

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E se Nietzsche sosteneva: “bisogna avere buona memoria per mantenere le promesse” i Lancieri hanno avuto una mente molto pronta con diversi prospetti buttati nella mischia nel momento giusto, nel calcio che conta anche negli ultimi venti anni. In questo scenario tralasciando quello che è stato il retaggio della compagine di Amsterdam nel secolo scorso, vediamo la top 11 dei ragazzi, oggi in giro per il mondo, di marca Ajax.

Stekelenburg l’ideale erede di Van der Sar

Dopo aver lanciato Edwin Van der Sar agli inizi degli anni ’90 (peraltro recordman di imbattibilità con la nazionale olandese non subendo gol per 665 minuti di gioco) il vivaio dell’Ajax in questo specifico ruolo non ha dato grandi risultati. In questo ideale 11 degli ultimi anni, infatti, Cillessen a parte che però è stato prelevato dal NEC Nimega a 21 anni, troviamo il lanciere puro sangue Maarten Stekelenburg. Passato anche per l’Italia in quel di Roma, l’attuale estremo difensore dell’Everton (alle spalle di Robles) sarebbe dunque titolare inamovibile.

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Da Van der Wiel a Vertonghen, ecco il muro difensivo dell’Ajax

In difesa, in una ovvia linea a quattro, invece, troveremmo diversi ragazzi che lontani dal luogo “natio” hanno fatto e stanno facendo le fortune delle nuove squadre di appartenenza. Sulle corsie laterali, infatti, troveremmo l’ex PSG, ora al Fenerbahce, Gregory Van der Wiel (dal giungo 2002 al 2012 con l’Ajax) e, sulla fascia opposta, dopo il periodo iniziale in patria senza mai scendere in campo col Cruzeiro l’ex Inter Maxwell. Lanciato proprio dagli olandesi a 20 anni e poi rivelatosi, infortuni permettendo, uno dei migliori terzini sinistri del mondo.

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Al centro avremmo una coppia di marcatori da 288 partite complessive con l’Ajax ed una militanza in Eredivisie propedeutica alla loro crescita e definitiva esplosione. Parliamo dei giocatori del Tottenham Toby Alderweireld (dai belgi del Germinal Beerschot al passaggio nelle giovanili degli olandesi a 15 anni) e Jan Vertonghen (all’Amsterdam Arena dall’età di 16 anni), classe ’87 con identico percorso, almeno a inizio carriera e nella parte attuale, del suo collega di reparto.

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Da Sneijder a Eriksen, la mediana del “calcio totale”

In una linea mediana a tre, come consuetudine dall’epoca del “calcio totale” di Michels in poi, troveremmo tre ragazzi di assoluto valore in grado di vestire maglie importanti, Ajax a parte, e vincere le massime competizioni calcistiche continentali. In questo ipotetico team, infatti, in regia avremmo l’ex Inter (vincitore peraltro del Triplete nella stagione d’oro 2009/10 con Mourinho) Wesley Sneijder capace di esordire a 18 anni contro l’Excelsior (nelle giovanili dall’età di 7 anni) e riuscire poi a diventare un titolare inamovibile prima di fare i bagagli destinazione Madrid. Come mezzeali, invece, una maglia dal primo minuto verrebbe affidata, sulla destra, all’attuale centrocampista del Midtjylland Rafael Van der Vaart (talento dell’anno nell’Eredivisie nella stagione 2000/01 e vincitore di 4 trofei con i Lancieri) e, sulla sinistra, il giovane fenomeno degli Spurs Christian Eriksen che, proprio all’Amsterdam Arena, dopo gli anni nei settori giovanili dell’Odense in Danimarca, ha avuto la possibilità di crescere, migliorare e farsi ammirare da mezza Europa.

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Ibra, Huntelaar e Suarez: un attacco stellare

Davanti, invece, ci sarebbero, senza ombra di dubbio, tre ragazzi che hanno avuto una formazione esterna al prolifico settore giovanile dei Lancieri ma che, in maglia Ajax, hanno trovato la giusta visibilità e la rampa di lancio di cui necessitavano. In attacco, infatti, ci sarebbero (tenetevi forte) Zlatan Ibrahimovic (in biancorosso dall’età di 20 anni con 48 gol segnati all’Amsterdam Arena in 109 gare complessive, 462 segnature in carriera), Klaas Jan Huntelaar, un passato anche nel Milan (76 reti e 7 trofei conquistati, 310 marcature all time nei club) e il Pistolero del Barcellona Luis Suarez (all’Ajax dal 2007 al 2011 con 83 reti coi Lancieri, 364 gol totali). Un reparto offensivo da 1136 gol totali e che, se fossero rimasti in Olanda, avrebbe consentito all’Ajax di battere qualsiasi squadra nel raggio continentale per molto, molto tempo.

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