Aguero bum bum, il Manchester City doma il Burnley
Paul Robinson non giocava una partita ufficiale da titolare dal 17 settembre 2014, 801 giorni dopo l'avventura coi Blackburn Rovers. In Premier League aveva fatto la sua ultima apparizione addirittura a maggio del 2012. Da allora sono trascorsi addirittura 1664 giorni. A 37 anni, complice l'infortunio di Tom Heaton, il manager del Burnley – Sean Dyche – l'ha richiamato in causa e affidato i pali in una delle sfide più difficili del torneo. I tifosi d'Oltremanica lo ricordano quale numero uno della nazionale di cui ha indossato la maglia in 41 occasioni. Nel 2006, l'anno del Mondiale in Germania e del cielo azzurro sopra Berlino, c'era lui tra i pali dei ‘Tre Leoni'.

Di fronte a sé Robison aveva il Manchester City di Guardiola e soprattutto il ‘Kun' Aguero. L'argentino lo ha beffato 2 volte (decisive per la rimonta e la vittoria degli Sky Blues per 2-1) ma l'ex portiere dell'Inghilterra non ha affatto sfigurato al cospetto di un avversario così forte e spietato sotto rete.
La partita. La gara contro il Burnley s'è rivelata ostica per il Manchester che ha sì vinto ma ha rischiato di lasciare due punti per strada nelle battute conclusive del match, quando il forcing finale dei ‘clarets' s'è fatto pressante. Match tutto in salita per i Citizens che dopo un quarto d'ora si ritrovano in svantaggio: Marney sblocca il risultato con un destro da fuori area che si infila all'angolino, laddove Bravo nulla può. Giornata speciale per l'autore della prima rete: non segnava un gol in Premier da ben 2558 giorni, l'ultimo risale alla partita Hull-Everton del novembre 2009.
L'illusione del Burnley dura una ventina di minuti perché il ‘Kun' si sveglia: pareggia i conti al 37′ e nella ripresa (60′) è il più lesto di tutti ad approfittare si una serie di rimpalli nell'area di rigore avversaria, piazzando così il 2-1 che consegna al City 3 punti pesanti per mettere pressione al Chelsea e al Liverpool nella lotta per il primato.