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Affari, bilanci e solite pecche: la Serie A si presenta così

La Juve è la regina d’estate. Si rinforza anche a spese dei rivali, come già il Bayern Monaco in Germania. La sfida cinese di Inter e Milan. Il ruolo del Napoli, che mantiene lo scudetto dei conti. Le incertezze di Roma e Lazio.
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Allora, dove eravamo rimasti? L'atto iniziale della Serie A 2016-17, il sorteggio trasmesso per la prima volta in streaming su Youtube, restituisce l'immagine di un campionato in cui molto è destinato a cambiare senza alterare il tema di fondo: il difficile inseguimento alla Juventus. Un campionato meno allettante per le star del calcio, troppo legato ai diritti tv (costati già 66 milioni di sanzioni per l'ultimo contestato accordo Sky-Mediaset) e incapace tanto di differenziare i ricavi quanto di valorizzare i giovani.

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Juventus regina d'estate

Agnelli ha già piazzato i colpi di mercato più brillanti finora. Ha strappato Pjanic alla Roma, ha convinto Dani Alves, che dovrebbe giocare come esterno nel centrocampo a cinque, a lasciare Barcellona dopo 391 presenze e 21 gol, ha portato in Italia la rivelazione di Euro 2016, Marko Pjaca. Cresciuto nel vivaio della Dinamo Zagabria, tornato nell'estate del 2014 dopo una stagione in prestito, chiude la prima stagione con 14 gol e la tripletta al Celtic in Europa League. L'anno scorso lo cercano Milan e Bologna, ma alla fine è la Juve a spuntarla, nonostante una missione di Galliani a Zagabria, per 23 milioni. Operazioni, compresa quella possibile che porterebbe a Torino Higuain, sono comunque sostenibili anche senza vendere Pogba (con una plusvalenza enorme, essendo arrivato a parametro zero), per quanto il Manchester United abbia lasciato libera la maglia numero 6 e il nome del Polpo sembra comparire su una lavagna tattica dello Special One.

Napoli, oltre al fatturato c'è di più

Non è solo il fronte Higuain ad alimentare la rivalità col Napoli. De Laurentiis ha preso Tonelli e Giaccherini, che dovranno inserirsi in un meccanismo di gioco definito e ormai oliato. La Juve rimane la regina dell'estate finoa, ma gli azzurri hanno inciso più di tutti sul bilancio con le operazioni di mercato, anche per la politica di ammortamenti decrescenti, che prevede una quota più alta nel primo anno. Dal 2008 al 2015, il Napoli ha generato ricavi medi sui 120 milioni l'anno, su cui pesano in maniera decisamente maggioritaria i diritti tv. De Laurentiis ha investito 340 milioni sul mercato, puntando più su potenziali campioni da rivendere, e ha sviluppato così un margine operativo superiore ai bianconeri di quasi 140 milioni.

Milan, sfida cinese

Il Milan non cambia strada, per ora, rispetto al recente passato. Non si spende un euro senza avere le spalle coperte dalle cessioni. Una politica ben diversa dagli anni d'oro dell'era Berlusconi, che dal 1986 ha investito nel Milan, tra versamenti e aumenti di capitale, 820 milioni di euro, con un rosso complessivo che però ha toccato i 720 milioni. E nemmeno i 100 investiti sul mercato l'anno scorso hanno cambiato la storia sportiva dei rossoneri, che hanno chiuso il bilancio al 31 dicembre 2015 con un passivo record anche per la mancata qualificazione alla Champions. Fino a questo momento, con Bacca sulla lista dei cedibili, Montella ha solo due alternative in attacco, Luiz Adriano e Lapadula, oltre al jolly Bonaventura che può occupare più ruoli nel 4-3-3. Possibile che qualcosa cambi dopo il passaggio della società nelle mani di Wu Shenjun (occidentalizzato in Sonny Wu), cofondatore di Gsr Capital, che fa parte del fondo di investimenti Gsr Venture, di cui è uno dei manager director ma non l’unico proprietario. Il fondo di Wu, che ha interessi soprattutto nel campo delle energie rinnovabili e ha giù provato ad acquisire un ramo di Phillips, ha creato una speciale divisione per le acquisizioni all’estero. Ma non è chiaro se la società rossonera, valutata 750 milioni debiti compresi, rientrerà negli investimenti di Gsr o o in quelli personali di Wu.

Inter, la stagione della verità

L'Inter passata al gruppo Suning per ora si continua a potenziale con acquisti “low cost”. Banega, arrivato a parametro zero come Erkin, può diventare un vero colpo di mercato. Ansaldi, pagato sei milioni, è già coperto dalla vendita di Juan Jesus alla Roma. I tifosi non sono contenti, Mancini nemmeno. Il tecnico, all'ultimo anno di contratto, vorrebbe Candreva e Yaya Touré per puntare al terzo posto e incontrerà Thohir a Portland per cercare di colmare le incomprensioni. I nuovi soci di maggioranza cinesi, che hanno acquistato il 70% del club, hanno soldi da investire ma è difficile aspettarsi operazioni d'alto livello, visti i vincoli per il fair play finanziario: per rinforzare la rosa con esborsi importanti già quest'estate, l'Inter deve ricevere una deroga particolare da parte dell'UEFA, oppure cedere qualche pezzo grosso.

Roma, la chiave è la Champions

Parte in salita anche la stagione della Roma, che parte dai preliminari di Champions e, visto il terzo posto in campionato, a parità di risultati rispetto all'anno scorso guadagnerebbe una decina di milioni in meno dal market pool Uefa. I giallorossi finora hanno incassato più di tutti, già 60 milioni grazie soprattutto alle cessioni di Digne e Pjanic. Complessivamente la società si è alleggerita di ingaggi per quasi 33 milioni, un buon punto di partenza per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2018 come richiesto dagli accordi con l'Uefa. Spalletti vuol fare di tutto per trattenere Manolas, destabilizzato anche dall'Olympiakos cui andrebbe il 50% dell'incasso di un'ipotetica cessione, ma solo se l'affare dovesse completarsi entro il 31 agosto. Il tecnico si aspetta una rosa coperta in ogni reparto e l'arrivo di un altro centrale e di un esterno basso per liberare Florenzi in altri ruoli. Dovrà però risolvere la grana portieri e arrivare al rinnovo di Nainggolan: la Roma preferirebbe aspettare l'esito del preliminare, il belga vorrebbe chiudere prima con un ritocco verso l'alto.

Lazio, estate caldissima

Decisamente più calda l'estate di Lotito, indagato dalla Procura di Napoli e abbandonato dai tifosi. L'arrivo del fratello d'arte Jordan Lukaku non basta, la trattativa con Immobile potrebbe restituire smalto all'attacco. Sullo sfondo rimangono la petizione per ottenere lo scudetto del 1915 e il recupero fisico di De Vrij, che diventa il primo vero rinforzo per Simone Inzaghi.

Le altre

La Fiorentina del confermato Paulo Sousa punta sull'ossatura dell'anno scorso e sull'acquisto di under 21 a prezzi accessibili. Resta però da sfoltire l'attacco, e i primi nomi sulla lista sembrano quelli di Mario Gomez e Pepito Rossi.

Sul fronte delle cessioni si stanno muovendo per fare cassa Palermo e Atalanta. I rosanero hanno incassato 15 milioni per Vazquez e potrebbero lasciar partire anche Gonzalez e Lazaar, e acquistato in avanti Nestorovski, bomber da 69 gol nelle ultime tre stagioni con i croati dell'Inter Zapresic. I bergamaschi, che hanno chiuso in passivo l'ultimo bilancio, hanno scelto un tecnico dal calcio offensivo come Gasperini e un attaccante di buon potenziale come Paloschi. La società, comunque, punta a valorizzare i giovani, su tutti Djimsiti, Conti e Kessie.

Bene anche il Bologna, che si è puntellata con l'ungherese Nagy, Krejci e Verdi, e aspetta il ritorno di Mattia Destro. Aumenta poi la curiosità per il Torino di Mihajlovic: Cairo ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2015 in attivo per 9,5 milioni e regalato al nuovo tecnico due pezzi pregiati come Ljajic e Iago Falque.

Stagione di novità a Genova. I rossoblù scommettono su Juric e il gioiellino Ocampos, con l'incogita sul futuro di Pavoletti, la Sampdoria su Giampaolo, Budimir (ex del Crotone che ancora non ha avuto l'ok per giocare le partite in casa allo Scida) e Cigarini. È la continuità, invece, la parola d'ordine a Sassuolo che sogna l'Europa con la meglio gioventù d'Italia. E in una serie A che concede ai suoi under-21 solo il 3,3% dei possibili minuti in campo, è un merito non da poco.

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