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Adriano Galliani: “Volevo portare Conte e Icardi al Milan”

L’ex amministratore delegato rossonero, ospite negli studi di ‘Tiki Taka’, ha regalato curiosità e aneddoti della sua lunga militanza milanista: “Sarri? Nel calcio ci sono tante cose che si dicono e non si dicono. Sono stato vicino a Sarri come a tanti giocatori. Ancelotti è una persona fantastica. Le sue doti migliori sono quelle di saper sdrammatizzare e farsi scivolare tutto”.
A cura di Alberto Pucci
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Prima la gioia per la vittoria del Monza ad Alessandria, poi la rimpatriata tra vecchi amici davanti alle telecamere di Tiki Taka. Non è stata una domenica qualunque per Adriano Galliani, che subito dopo i tre punti conquistati dai brianzoli è stato ospite del noto programma televisivo per parlare di tutti gli argomenti d'attualità: calciomercato compreso.

"Quando ero dirigente del Milan ho corteggiato a lungo Conte ma non ce l’ho fatta a prenderlo – ha spiegato l'ex amministratore delegato rossonero – Sarri? Nel calcio ci sono tante cose che si dicono e non si dicono. Sono stato vicino a Sarri come a tanti giocatori. Se fossi rimasto al Milan avrei cercato di prendere Icardi perché penso che sia un attaccante straordinario. Di Ibrahimovic ho un bellissimo ricordo e se sta bene è ancora un fenomeno".

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Galliani e il rapporto con Ancelotti

Dopo aver fatto i complimenti alla squadra nerazzurra ("Stanno giocando benissimo ed è rimasta l’unica squadra che può contendersi il titolo con i bianconeri"), Galliani ha poi parlato della sostituzione di Cristiano Ronaldo proprio contro il Milan e regalato un paio di aneddoti sul suo amico Carlo Ancelotti: "Sostituire Ronaldo mi ricorda un po' quando Sacchi teneva fuori Van Basten che era il Ronaldo dell’epoca. Come ha reagito Van Basten? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere".

"Ancelotti è una persona fantastica. Le sue doti migliori sono quelle di saper sdrammatizzare e farsi scivolare tutto – ha aggiunto Galliani – Mi ricordo che quando Berlusconi voleva giocare con le 2 punte, Ancelotti mi disse ‘dobbiamo dire al presidente che Kakà è una seconda punta'. Mi ricordo l’allenamento prima della finale di Atene dove Inzaghi non aveva preso una palla. Così dissi ad Ancelotti che avrei fatto giocare Gilardino e lui mi rispose: ‘Ma magari Pippo domani fa due gol'”.

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