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Addio ‘biscotto’, la FIFA toglie il pareggio: dopo il 90′ subito i rigori

Il tentativo è quello di eliminare speculazioni e accordi nelle fasi a gironi. Il banco di prova potrebbero essere i prossimi Mondiali quando il prossimo 9 e 10 gennaio si presenterà la proposta: in caso di parità al 90′ subito i calci di rigore. Ci sarà da decidere quanto varrà il successo (2 o 3 punti) ma si eviteranno i “biscotti”. Come il 2-2 di Svezia-Danimarca a Euro2004 che grida ancora vendetta.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'ultima frontiera del calcio sarà l'assenza di pareggi. O vincere o perdere, nessun punto da dividere tra le due squadre. E' l'idea che è nata in seno alla FIFA che sta studiando la soluzione  migliore per evitare in campo internazionale e nelle principali competizioni, la possibilità di accordi non scritti tra chi si affronta dando un occhio alla classifica e ‘accontentandosi' del minor danno per poter ottenere il risultato migliore.

Insomma, contro i ‘biscotti' che da sempre avvengono nel momento in cui i punti sono pesanti, il massimo organismo calcistico mondiale avrebbe deciso di intervenire con il pugno di ferro. Dopo 90 minuti, in caso di parità, nessun supplementare, ma direttamente ai rigori.

Calcoli, punti e risultati

Da sempre, quando il match è decisivo, chi scende in campo – anche se lo fa contemporaneamente alle altre partite dello stesso girone – dà prima un occhio alla classifica. E se per entrambe le contendenti un pareggio potrebbe andare bene, ecco che la divisione della posta in palio arriva puntuale. Un gesto antisportivo diffuso ovunque. Nessuno si salva e nessuna competizione ne è esente, nelle fasi a girone, dalla Champions all'Europa League, dagli Europei ai Mondiali.

I Mondiali come banco di prova

Il 9 e 10 gennaio il Consiglio della Fifa dovrà discutere se portare il Mondiale a 48 squadre (l’Europa nel caso avrà 16 rappresentanti al posto delle 13 attuali), ma si parlerà anche di una rivoluzione totale per il calcio: abolire il pareggio nelle partite dei gironi di qualificazione. L’ipotesi è semplice, ogni match terminato in parità verrà deciso dai calci di rigore. Il banco di prova saranno i prossimi mondiali dove nei primi 12 giorni di manifestazione si disputeranno i match del girone. Poi dai sedicesimi si andrà avanti a eliminazione diretta.

Dopo il 90′ subito i rigori

L'idea è ancora embrionale ma sembra aver avuto già l'accettazione dell'UEFA. Ci sono ancora molti particolari da concordare. Ad esempio, diventerà più complicato fare calcoli e bisognerà decidere se la vittoria ai rigori darà 3 punti o solo 2. Un dettaglio fondamentale e su cui molto si discuterà perché bisognerà trovare la formula che non permetta speculazioni di sorta. Tutto va definito, ma la formula della differenza reti che fino ad oggi ha garantito il passaggi o o l'eliminazione a parità di punti in classifica, pare destinata ad andare in pensione.

Il biscotto anti-Italia di Svezia e Danimarca

Il nostro calcio sa bene a cosa ci si riferisce. Per l’Italia e gli italiani il vero ‘biscotto', infatti,è uno e uno solo e risale alla sfida tutta scandinava Svezia-Danimarca 2-2, giocatasi all'Europeo 2004 in Portogallo. Quel pari – preconfezionato nell’ultima partita del girone eliminatorio – rispedì a casa la Nazionale di Giovanni Trapattoni, fuori per la differenza reti perché terza classificata a 5 punti con le altre. E arrivò proprio dopo una vigilia intrisa di sospetti, nella quale sia la Svezia che la Danimarca garantirono la massima lealtà in campo.

Gli altri precedenti, da Italia-Camerum all'Argentina di Diego

La storia dei Mondiali è ricca di altri precedenti illustri. Nel 1982 al Mundial in Spagna, finito con il trionfo degli azzurri di Bearzot, l’Italia passò il primo girone con appena tre pareggi e con un contestato 1-1 con il Camerun nell’ultima partita. Sempre in Spagna nel 1982, calcolando bene la differenza reti, la Germania Ovest battè nel girone l’Austria 1-0: un risultato che permise a entrambe di passare a spese dell’Algeria. Al Mondiale '90, fu la volta dell'Argentina di Maradona che contro la Romania si accontentò dell’1-1 e eliminarono l’Urss.

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