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Addio al calcio, Antonio Nocerino si ritira a 34 anni: “Tornerò da allenatore”

Antonio Nocerino si è ritirato dal calcio, a 34 anni e dopo 16 anni di professionismo (485 partite 28 gol). Intraprenderà la carriera di allenatore: “Tornerò da allenatore dando la ia professionalità come ho gatto da giocatore”. Nel messaggio social, l’abbraccio alla famiglia, agli amici e a tutti gli ex compagni con cui ha giocato.
A cura di Alessio Pediglieri
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Antonio Nocerino ha deciso di lasciare il calcio, l'addio è arrivato via social, con un lungo e accorato post su Instagram dove il centrocampista ha dichiarato la sua intenzione. Basta correre dietro ad un pallone, ma non cambierà proprio tutto: Nocerino resterà nel mondo del calcio aprendo a nuove strade, quelle che lo riporteranno in panchina come allenatore. A confessarlo è lo stesso giocatore che, dunque, si ripresenterà, un una nuova veste.

Occhiali da sole al petto, una t-shirt senza scritte nè colori particolari da associare a questo o a quel club: Antonio Nocerino ha voluto lasciare quest'ultima immagine di sè salutando amici, colleghi e tifosi di una parte fondamentale della sua vita, dedicata al calcio. Braccio alzato in segno di saluto, un arrivederci ma non un addio: "Ho deciso di affrontare una nuova sfida, quella dell’allenatore – conlucde nel messaggio social – Una sfida bella, nuova, difficile ma che troverà in me lo stesso spirito, passione, amore e professionalità che ho avuto da calciatore"

La carriera di Nocerino

Iniziata l'avventura nel calcio tra le giovanili della Juventus, nel 1998, Antonio Nocerino cresce nell'Avellino per poi vestire diverse casacche tra cui quella del Genoa, della Juventus, Palermo, Milan (dove tornerà una seconda volta), Torino fino a giocare anche all'estero, in Premier prima (West Ham) e poi in America (Olrando City) prima di chiudere al Benevento. In carriera, il centrocampista ha giocato 485 partite segnando 28 reti in totale.

Il messaggio via social

È arrivato il momento di dire addio al mio grande e unico amico il Calcio. Una decisione sofferta ma ponderata, la mia soddisfazione e aver realizzato il sogno di mio padre che poi è diventato anche il mio. Volevo ringraziare i miei genitori e le mie sorelle che con il loro sacrificio e il loro amore mi hanno aiutato a diventare quello che sono, mia moglie la mia roccia e i miei figli che amo più della mia vita. Un ringraziamento va alle società dove ho giocato, gli allenatori che ho avuto, i compagni di squadra da qui ho imparato tantissimo e i tifosi che con il loro supporto e il loro amore verso il giocatore e soprattutto l’uomo mi hanno portato sempre a dare quel qualcosa in più.

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