Addio a Buffon e 7° scudetto: lacrime e gioia nella giornata dell’orgoglio juventino
Gioia e tristezza. Sorrisi e lacrime. Emozioni molto differenti che raramente possono convivere. Allo ‘Stadium’ tutti hanno vissuto questo mix di sentimenti forti. La Juventus ha festeggiato il settimo scudetto consecutivo, quello che ha consegnato al mito questa squadra, ma ha soprattutto dato l’addio a Gigi Buffon, il più grande portiere di sempre, che a 40 anni e dopo oltre seimila giorni da numero uno bianconero ha giocato per l’ultima volta con la Juve, in attesa di capire cosa farà nella prossima stagione. L’uscita dal campo del capitano è già storia del calcio italiano, con la forte commozione di Buffon, di tutti i suoi compagni di squadra, di Allegri e della stragrande maggioranza degli spettatori.
La partita tecnicamente ha molto poco da dire. Il Verona, retrocesso dopo una stagione davvero pessima, cercava di fare una bella figura al cospetto dei Campioni d’Italia, che hanno iniziato il match con Higuain in panchina e Marchisio e Sturaro dal primo minuto. Il Verona cerca di rendersi pericoloso con un paio di ripartenze, Buffon dice di no a Fares.
La Juve, pur giocando a ritmi bassi, sfiora il gol con Mandzukic e soprattutto con Dybala, che con un tocco delicatissimo colpisce la traversa. All’intervallo è 0-0. Ma nella ripresa il risultato cambia subito. I Campioni d’Italia vogliono vincere anche l’ultima partita e dopo quattro minuti passano con Rugani. Poco dopo con una splendida punizione raddoppia Pjanic, partita chiusa in un battito di ciglia.
Dopo un’ora di gioco la partita si ferma. Gigi Buffon esce dal campo, prima di farlo saluta a uno a uno tutti i suoi compagni di squadra, il primo è Barzagli con cui ha condiviso anni fantastici (e pure un Mondiale). Lo Stadium è in lacrime, si commuove pure Allegri, applausi scroscianti per il capitano che lascia il posto al terzo portiere della Juve, Pinsoglio, finora noto solo per un errore clamoroso che costò la retrocessione in Serie C al Livorno e per un dito medio galeotto nei festeggiamenti del settimo scudetto. Il Verona a un quarto d’ora dal termine segna il gol della bandiera con Cerci. A cinque minuti dal termine l’arbitro assegna un rigore alla Juventus, dal dischetto va Lichsteiner, anch’egli al passo d’addio e autore del primo gol allo Stadium. Lo svizzero però sbaglia.