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Acerbi rivela: “Con l’Inter era fatta. Non so perché la trattativa è saltata”

Il difensore del Sassuolo parla della trattativa con l’Inter, che all’improvviso è sfumata: “Non so cosa è successo. Quando li vedo in tv penso che ci dovrei essere anche io”.
A cura di Alessio Morra
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Francesco Acerbi da un paio d’anni è uno dei migliori centrali della Serie A. Del Sassuolo è un punto di forza, la scorsa estate è stato vicinissimo all’Inter, che cercava due centrali ma alla fine la trattativa è sfumata. Spalletti ha avuto solo Skriniar, che ha messo al fianco di Miranda. In un’intervista rilasciata alla ‘Gazzetta dello Sport’ il ventinovenne centrale ha parlato di quella trattativa e della sua grande delusione per il mancato trasferimento in nerazzurro.

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Acerbi l’Inter e la trattativa sfumata

I nerazzurri la scorsa estate hanno parlato con il Sassuolo e con lo stesso calciatore, che aveva deciso di lasciare il club ma solo per una big della Serie A. Improvvisamente però la trattativa si è arenata, il difensore ancora oggi non riesce a capire il perché. Acerbi ha rivelato anche di aver detto di no alle offerte di Zenit e Galatasaray:

Avevo deciso di lasciare il Sassuolo, sembrava tutto fatto con l’Inter, ma la situazione si è complicata e non ho capito il perché. Poi sono arrivate le offerte di Zenit e Galatasaray ma, d’accordo con la società, ho scelto di rimanere.

Il rimpianto è rimasto al difensore di Bucchi, che spesso quando guarda l’Inter alla televisione pensa che pure lui poteva vestire la maglia nerazzurra: “Quando vedo alla tv la squadra di Spalletti penso che dovrei esserci lì io ma questo mi dà ulteriori motivazioni, devo meritarmi un grande club, non sono più l’Acerbi del Milan”.

Acerbi e i rimpianti per la grande occasione al Milan

Giovanissimo passò dal Chievo al Milan il difensore lombardo, ma l’avventura in rossonero non è stata positiva. Con grande maturità, Acerbi non accampa scuse eppure in quella stagione al giocatore fu diagnostico un tumore al testicolo. Il centrale, che ha esordito anche in nazionale, sostiene che oggi probabilmente quella chance se la giocherebbe in modo diverso:

Se quell’anno avessi avuto la testa di adesso, sarei ancora lì. Anzi, bastava una testa normale. Ho avuto i sensi di colpa quando facevo la chemioterapia: mi dicevo che ero stato scemo a sprecare quell’occasione. Mi accorsi che qualcosa non andava a Malaga: debuttai in Champions e sentendo l’inno non avvertii nessuna emozione. Adesso avrei i brividi.

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