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Abidal torna in campo, festa al Camp Nou (VIDEO/FOTO)

A fine gara il difensore mostra la maglietta dedicata al cugino che gli ha donato parte del fegato per il trapianto.
A cura di Maurizio De Santis
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eric abidal mostra la maglia

Occhi lucidi e in ogni ruga un silenzio troppo duro da raccontare. Un groppo in gola e le lacrime di commozione che si fa fatica a trattenere, anche se sei un ‘marziano'. Quando Tito Vilanova gli ha fatto cenno d'iniziare il riscaldamento Eric Abidal ha chiuso le palpebre, tirato un sospiro, sfilato la tuta, stretto i lacci e i denti, accomodato le scarpette e ripetuto (finalmente) quel rituale che accompagna ogni calciatore prima dell'ingresso in campo. L'incubo è finito, il campione è tornato. E allora il profumo dell'erba bagnata e rasata di fresco, il mormorio (poi divenuto boato) del pubblico, la musica che scivola in sottofondo e la lavagnetta luminosa che dà il via libera fanno dimenticare tutto. China il capo, incrocia le mani sul cuore, prega e poi scatta. Abi è entrato al 25′ della ripresa, acclamato dai tifosi blaugrana, al posto di Gerard Piquè, quando il Barcellona era in vantaggio 5-0 sul Maiorca. L'ultima partita ufficiale era stata un'amichevole Francia-Germania, giocata il 29 febbraio 2012. In mezzo, un calvario durato 13 mesi. Laddove la vita aveva scavato un solco profondo nell'anima adesso è più dolce accogliere la benevolenza della sorte e nello sguardo, fisso sul rettangolo verde, la sequenza videoclip racconta la sofferenza e la gioia dell'uomo che ha rischiato di morire e adesso è di nuovo qui. Dopo la diagnosi terribile e un tumore che ti consuma dentro, dopo un trapianto di fegato e il corredo accessorio di dolore e sconforto, intervento e cure mediche, controlli e cuore che sbatte, paura e ansia, rabbia e voglia di ricominciare, dopo una lunga riabilitazione, Eric ha vinto la partita più importante. Lo scroscio di applausi ha portato via con se tutte queste cose.

Il presidente del Barcellona, Rosell, gli ha dedicato un tweet speciale. Parole toccanti, come un padre che abbraccia suo figlio. Alla festa per lo spezzone di partita giocato da Abidal si è aggiunta quella per il ritorno in panchina di Tito Vilanova, dopo due mesi di terapie a New York per un cancro alla parotide che aveva già richiesto un intervento chirurgico. Il direttore sportivo del Barça, Zubizarreta, è apparso commosso.

Qualche mese fa sembrava impossibile. Potevamo solo guardarlo, lui che diceva che era possibile. Alla fine, il merito è suo, al di là degli aiuti che ha ricevuto da suo cugino, dai medici, dal suo entourage. E' stata questa sua volontà, questo desiderio di ritornare, a portarlo qui.

Al termine della partita, Abi (così lo chiamano i compagni) è apparso davanti alle telecamere con una maglietta recante la scritta ‘Grazie cugino'. E' in effetti un suo cugino ad avergli donato parte del proprio fegato per un trapianto tra viventi.

E' un momento speciale per me. Ringrazio anzitutto mio cugino, senza di cui oggi non sarei qui. Può darsi che io sia un esempio per quelli che lottano, come ho lottato io, ma è stato senza volerlo. Tuttavia, se posso aiutare queste persone, lo farò senza esitare.

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