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8 tiri, un solo pericolo, 53 tocchi; la Juve vince, Cristiano Ronaldo non incide

La Juventus vince in rimonta. Cristiano Ronaldo esce alla distanza, gioca meglio quando nel secondo tempo si sposta da ala sinistra. Tenta 8 conclusioni, la più pericolosa con un destro a giro a inizio secondo tempo. Qualche secondo di paura per lo scontro fortuito con Sorrentino nel finale. Promette l’intesa con Dybala. Bene Cancelo.
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Nella Verona dove in Italia debuttò Maradona, perdendo, esordisce Cristiano Ronaldo. Vince ma non segna nonostante 8 tiri, 3 dribbling, 32 passaggi su 50 tocchi complessivi. Non fa i conti col più vecchio della Serie A, Sorrentino, che nella convulsa azione del 3-2 annullato dal VAR va con la testa sul ginocchio di CR7 e perde i sensi per qualche secondo. Il portiere gli stampa una splendida parata sul destro a giro nel secondo tempo che rimane la più bella giocata nei primi 90′ del debutto italiano più atteso dai tempi del "Fenomeno" Ronaldo all'Inter. E nemmeno con Cacciatore che si immola in scivolata per neutralizzare gli effetti del primo importante scambio nello stretto fra il portoghese e Dybala.

CR7 e Dybala, intesa da cercare

Il primo tiro è un brivido, e conferma come CR7 sia ormai centravanti che sì aiuta la squadra a portare il pallone verso la porta ma poi in un tocco conclude. Galleggia nella zona centrale, non statico, con la sicurezza anche di un Dybala che possa eventualmente accorciare verso il centrocampo. Chiude il suo primo tempo con 24 palloni toccati, con 3 tiri, con la ricerca di una posizione e di un'intesa da far crescere, che naturalmente dopo due settimane di allenamenti non può essere ottimale.

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Primo tiro e primo dribbling

Alterna gioco corto e profondità, si accende sul taglio da destra di Cuadrado che libera il sinistro di prima di Ronaldo: Sorrentino è e resta fermo, la traiettoria stringe per qualche centimetro di troppo oltre il palo. Se proprio deve spostarsi, va ad aiutare Douglas Costa, che cerca di allungare la squadra a sinistra e disunisce la linea difensiva del Chievo. La leggera meraviglia per un controllo di suola fra due avversari con verticalizzazione immediata proprio per l'ex Bayern è l'immagine di una partita in cui a Ronaldo, e alla Juve, basta qualche accelerazione e una controllata amministrazione per dominare il match. Ma dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che i bianconeri hanno anche aggiunto un capitale in termini di visione di gioco e di velocità di pensiero che già orienta i movimenti dei compagni e le linee di sviluppo del gioco. Ambizioso il suo sinistro in controbalzo, con angolo di tiro molto chiuso, al tramonto della prima mezz'ora di partita. Prova anche  la rovesciata su cross da destra, ma stavolta non colpisce.

Il primo tempo di Cristiano Ronaldo (fonte Sofascore)
Il primo tempo di Cristiano Ronaldo (fonte Sofascore)

La parata di ginocchio di Sorrentino sul primo tiro di CR7 nella ripresa anticipa il cambio di scenario dopo il vantaggio clivense. Sale Ronaldo, che si smarca senza palla e va di testa sul cross di Bonucci. Protagonista della carica su Sorrentino che porta all'infortunio, con paura annessa, per il portiere del Chievo, Ronaldo comunque si guadagna spazi e gradi di libertà da ala sinistra nell'insistita ricerca della vittoria che i bianconeri materializzano proprio con uno dei cambi di gioco caratteristici di tutto l'incontro.

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Come funziona il 4-4-2 di Allegri

Il 4-2-3-1 della teoria si trasforma in un 4-4-2 con continui scambi e ricerca della reciproca ottimale posizione fra Ronaldo e Dybala, il più osservato insieme al portoghese: molto della stagione dipenderà dal suo accettare di non essere più come l'anno scorso il centro di gravità bianconero, dalla sua disponibilità all'adattamento a una stella di luminosità evidentemente superiore.

L'evidenza anche sonora della spaccatura nella tifoseria sul ritorno di Bonucci accompagna i primi suadenti fraseggi di una Juve che gestisce il possesso senza fretta ma alla prima occasione già colpisce. Il Chievo, che si presenta con un 4-5-1 esclusivamente difensivo e per i primi 5′ praticamente non tocca palla, rincula troppo vistosamente con le due linee schiacciate sulla punizione da destra: sul tocco di Chiellini sul secondo palo che la rimette indietro verso il centro non c'è nessuno a chiudere su Khedira, il più abituato al gol dei centrocampisti della Juve.

Primo tempo a ritmi bassi

Il ritmo è basso, Cancelo sale appena più di Alex Sandro a sinistra (e protesta per una spinta in area all'8′ dopo un notevole inserimento senza palla e cross al volo di Douglas Costa), Pjanic accentua l'arretramento fra i due centrali nella costruzione bassa di una Juve che non ha certo l'esigenza di accelerare.

Frequenti le aperture, i cambi di gioco, per aprire e allargare la difesa dei veneti che anche sotto di un gol difendono negli ultimi trenta metri e non accennano un pressing sopra la linea di centrocampo. Costante, comunque, la presenza offensiva di Cancelo, che accompagna i movimenti più creativi di Cuadrado, sempre più inquadrato tatticamente Douglas Costa, consapevole che il suo affidarsi all'ispirazione non si improvvisa.

Bene Cancelo, rigore a parte

Allegri chiede di giocare a testa alta, di portare il pallone anche sopra la difesa, alla ricerca dell'occupazione degli spazi di mezzo e dei ribaltamenti con qualche tempo di gioco in meno. La facilità del monologo bianconero nasconde il germe della distrazione. Il cigno nero si manifesta nel pareggio di Stępiński e nella staticità dei centrali bianconeri, lenti a capire la situazione e chiudere. Soprattutto di Bonucci, che nel trio disposto con le distanze giuste sugli sviluppi di un corner, si muove come se giocasse a zona e si lascia sfuggire il polacco alle spalle.

La heatmap di Chievo-Juventus
La heatmap di Chievo-Juventus

Entra Mandzukic, si sposta CR7, decisivo Bernardeschi

Il primo errore di posizione di Cancelo porta al vantaggio del Chievo e all'inserimento di Bernardeschi per Cuadrado: il modulo non cambia, l'interpretazione sì con l'ex viola che tende a inserirsi verso il centro ancor più del colombiano. L'ingresso anche di Mandzukic porta a un 4-2-4 ancora più pronunciato, e Cristiano Ronaldo accentua la posizione da ala sinistra, e da lì apre la difesa di un Chievo stanco e un po' deluso dopo l'autorete di Bani.

Con la nuova configurazione, Alex Sandro aumenta la presenza offensiva mentre la Juve sviluppa il gioco quasi solo partendo da sinistra. Ma la sensibilità di Bernardeschi nel prendersi i corridoi di mezzo facilita l'aggiramento della densità difensiva avversaria e lo spostamento rapido dell'azione. Sono proprio questi due vantaggi a combinarsi nell'azione del gol vittoria. E non può essere un caso.

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