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5 tiri e il rigore della vittoria: così CR7 dà la “spallata” al suo primo derby italiano

Cristiano Ronaldo segna il gol numero 5000 nella storia della Juventus e poi esulta dando una leggera spallata a Ichazo che aveva intuito il penalty. Mazzarri blocca la Juve per un tempo con un generoso Belotti da seconda punta, la spinta di Ansaldi e le chiusure di Baselli. Dybala tocca solo tre palloni in area, Mandzukic determinante.
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Un errore e la Juve colpisce. Un retropassaggio sbagliato porta al rigore, e al gol numero 5000 nella storia della Juventus. Lo firma Cristiano Ronaldo, che tira più di tutti in partita e in Serie A. Il Torino culla il desiderio di chiudere il sesto clean sheet in questa serie A, Mazzarri tatticamente prepara bene la partita e blocca la Juve per oltre un'ora con Belotti seconda punta, Ansaldi a tutta fascia e Baselli fondamentale nelle due fasi con 27 passaggi e 3 contrasti. La Juve non è brillantissima nel possesso nel primo tempo, fatica più del solito a ribaltare l'azione e sfruttare gli spazi di mezzo nelle transizioni. Il gol però cambia lo scenario e Pjanic, 69 passaggi stasera, orchestra un possesso anche avvolgente, misura di un controllo totale e inarrestabile.

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Cristiano Ronaldo: 5 tiri e il gol numero 5000

Cinque tiri e il gol numero 5000 nella storia della Juventus in Serie A scandiscono il primo derby italiano di Cristiano Ronaldo. Agisce molto da ala sinistra, il portoghese, che completa 18 passaggi in avanti sui 28 complessivi

Il primo pallone del derby Cristiano Ronaldo lo tocca da ala sinistra. In avvio dell'azione, come spesso quest'anno, Ronaldo ha abbandonato l'evoluzione da nove puro, da centravanti d'area, degli ultimi anni a Madrid e si allarga per avviare l'azione e allargare i difensori avversari in modo da aumentare il vantaggio nell'occupazione degli spazi in area. L'interscambio di posizioni vede CR7 più di frequente a sinistra con Alex Sandro che accompagna e offre uno scarico. Questa scelta chiama Baselli ad affannose rincorse per chiudere sugli inserimenti da dietro di Dybala o di Matuidi.

Malissimo invece la prima conclusione, una punizione di collo esterno dallo spigolo dell'area direttamente in fallo laterale. C'è sempre lui a creare la prima occasione, un destro al volo frustrato da una gran parata di Sirigu. L'azione ancora una volta parte a sinistra, con Matuidi che accompagna all'interno la spinta di Alex Sandro, l'unico insieme a Pjanic ad aver toccato più di dieci palloni nel primo quarto d'ora. Nell'occasione, in cui la difesa granata lascia incredibilmente CR7 senza marcatura, si fa male Sirigu che aveva preso una botta al fianco sinistro qualche minuto prima e ricade sul punto dolorante. I tre uomini del Toro che allungano la barriera chiudono la sua punizione, calciata dritto per dritto, al minuto 41.

Frenato nella prima fuga del secondo tempo, Ronaldo crea comunque l'opportunità di saltare una linea di pressing nelle transizioni positive della Juventus. E diventano fondamentali i recuperi di Meite, secondo per duelli vinti in serie A dietro Allan, o di Baselli che completa tre tackle nella prima ora di gioco. Ma spesso in quelle negative, ovvero una volta persa palla, la Juve si scopre lunga e più di una volta i granata sono riusciti a sorprendere il centrocampo bianconero d'infilata.

Nella ripresa, Ronaldo galleggia con più insistenza a sinistra per tagliar fuori uno dei cinque difensori con cui di fatto il Torino si copre, con i due tornanti che si abbassano al livello dei tre centrali. E' lui a segnare il rigore dell'1-0 e il gol numero 5000 nella storia bianconera.

Belotti seconda punta: uomo chiave ma non basta

Il Torino, che ha vinto solo uno degli ultimi 40 derby, 2-1 nell'aprile del 2015 con Ventura in panchina, non ha trovato la rete con gli ultimi 29 tiri tentati prima del match: è la squadra del campionato con la serie in corso più alta di tiri effettuati senza segnare. I granata cercano l'ampiezza in avvio, di costruire opportunità in verticali con Ansaldi (15 palloni toccati alla mezz'ora, recordman di squadra) e Aina. E spesso nel primo quarto d'ora il Toro avvia l'azione a sinistra per poi cambiare gioco nella zona di Aina che ha un po' più campo contro un terzino più offensivo come Alex Sandro, in gol in entrambi i derby l'anno scorso.

I movimenti e i dati di Belotti e Zaza nel primo tempo - Fonte: Sofascore
I movimenti e i dati di Belotti e Zaza nel primo tempo – Fonte: Sofascore

La Juve parte coperta, con i centrocampisti sotto la linea della palla e tutti a giocare a due tocchi senza cercare l'uno contro uno. Rincon, play da questo punto di vista atipico, si stacca in fase di non possesso e va a pressare alto Pjanic. Mazzarri chiede a Zaza, che ha segnato cinque gol in bianconero e due da avversario alla Juve,  di rimanere vertice alto in attacco. Belotti occupa invece una posizione sfalsata, gli gira intorno, va fra le linee, sfida sull'uno contro uno Matuidi che spesso va a prenderlo mettendo il corpo fra l'avversario e la palla. Rifinisce anche per Izzo sul secondo palo, sul corner che offre al Toro la prima occasione del derby.

I passaggi di Torino (in arancione) e Juve (in azzurro) al 34'. I bianconeri faticano ad occupare l'area
I passaggi di Torino (in arancione) e Juve (in azzurro) al 34′. I bianconeri faticano ad occupare l'area

Non sempre funziona la difesa a zona della Juventus sui calci piazzati contro i granata, la squadra che i bianconeri hanno battuto di più in Serie A (69). Il Toro guadagna in presenza territoriale in avanti grazie a Belotti, vero jolly non solo quando esalta da fuori i riflessi di Perin. Escluse le neopromosse e le squadre retrocesse, la Juventus è la formazione che ha subito meno gol (nove), meno tiri (151) e meno tiri nello specchio (46) fuori casa in campionato nell’anno solare 2018.

Dybala fuori dal gioco nel primo tempo

Quando si distende la Juventus, che con 43 punti nelle prime 15 partite ha firmato la miglior partenza nella storia dei primi cinque campionati europei, si muove sulle linee di un 4-3-3: Mandzukic agisce da centravanti classico e Dybala va occupare i corridoi di destra, anche se tocca meno palloni.

La Juve ha quasi il doppio dei passaggi alla mezz'ora (148 a 84) ma nel corridoio centrale alle spalle del centrocampo avversario la presenza bianconera si avverte meno. Allegri chiede alla Joya di muoversi più al centro del campo e del gioco, mentre Ronaldo torna alle origini da ala destra e Mandzukic al passato recente da ala sinistra. Saranno 61 i palloni toccati a fine partita da Dybala, ma solo 3 all'interno dell'area.

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Tramonta un primo tempo che vede una Juventus non precisissima negli appoggi e nelle verticalizzazioni e un Torino energico nella spinta e nella ricerca dell'ampiezza che poggia sul contributo nelle due fasi di Aina e Ansaldi, migliore in campo nel primo tempo, protagonisti di tre dei cinque dribbling tentati dai granata nel primo tempo. La copertura difensiva organizzata da Mazzarri funziona a tal punto che all'intervallo il Torino ha 149 passaggi contro i 216 della Juve ma ha completato cinque appoggi in più destinati negli ultimi trenta metri.

Secondo tempo: il rigore cambia la partita

La prima grande occasione bianconera della ripresa nasce da una delle poche aperture deluxe di Pjanic, che in carriera ha segnato quattro gol al Torino, la sua "vittima" preferita. Ma sul cross di CR7, dopo la sponda indietro di Mandzukic, Baselli è bravissimo a chiudere la linea di tiro a Dybala.

L'unico errore della partita di Zaza, il retropassaggio troppo corto di Zaza per Ichazo che porta al fallo da rigore su Mandzukic. Allegri perora la causa della calma mentre in campo gli animi si accendono e il Torino si sfilaccia. Il gol annullato al croato, per fuorigioco di Cristiano Ronaldo che sfiora il pallone come per andare di testa e dunque rende attiva la sua posizione, comunque testimonia l'atout dei bianconeri che possono portare centimetri in area sui calci da fermo. Un potenziale non del tutto sfruttato in questi 90 minuti.

I tocchi a fine partita della Juventus (in azzurro) e del Torino (in arancio)
I tocchi a fine partita della Juventus (in azzurro) e del Torino (in arancio)

Il fraseggio della Juve si fa più avvolgente

Con l'aumento degli spazi, Dybala ha più gradi di libertà: offre linee di passaggio ai compagni e porta più di frequente fuori posizione Nkoulou. Mazzarri risponde allo svantaggio e incrementa la spinta offensiva dal lato di De Sciglio con Parigini, a cui chiede di stare più alto, per Ansaldi.

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La Juventus porta più uomini nella zona della palla, il fraseggio si fa più efficace e avvolgente. Mazzarri mette anche Berenguer e sposta Parigini a destra, ma negli ultimi venti minuti il Torino non costruisce occasioni. Chi fermerà la Juventus? La risposta soffia nel vento.

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