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Torino-Juventus, Allegri dà scacco a Miha in 8 mosse

27 tocchi, 6 tiri, 2 gol: così Higuain si prende il derby di Torino. Il Pipita entra in tutte le azioni da gol e tira più di tutti i 22 in campo. La Juve conferma di saper soffrire e ribalta il vantaggio di Belotti.
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Gli bastano 24 palloni toccati per prendersi di forza il derby della Mole. Gli bastano per firmare due gol con sei tiri, più di chiunque altro. Bastano a Gonzalo Higuain per cancellare ogni dubbio sulla sua attuale condizione. Quando il gioco si fa duro, il Pipita gioca come nessuno. E punisce proprio nel momento migliore del Torino, che poi crolla col gol di Pjanic a due e mezzo dalla fine.

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1: si gioca a specchio – Torino-Juve è un duello a specchio, il confronto fra due mondi e due modi di intendere il 4-3-3. Mihajlovic in attacco si affida a Iago, Belotti e Ljajic. In mezzo al trio tecnico delle grandi occasioni, Baselli, Valdifiori e Benassi. Allegri gioca a specchio, lascia un po' a sorpresa Pjanic in panchina, affianca Khedira e Sturaro a Marchisio e avanza Cuadrado nel tridente offensivo con Higuain e Mandzukic. A Lichtsteiner e Alex Sandro il compito di garantire spinta sulle fasce.

Le conclusioni di Higuain
Le conclusioni di Higuain

2: pressing alto – Il Toro parte con un pressing molto alto e la conclusione di Valdifiori, con Sturaro che perde un tempo nella chiusura. Marchisio, che sente particolarmente la partita e ai granata ha segnato più che a qualunque altra squadra in carriera, garantisce ordine e smista subito verso gli esterni. I granata, una volta recuperata palla, verticalizzano immediatamente con le due ali come sempre sul lato debole. Ma devono gestire la fase difensiva contro una Juve asimmetrica, che si difende di fatto in un 4-4-2 con Mandzukic che si accentra a fianco di Higuain e Cuadrado che resta più largo. Per controbilanciare questa situazione davanti, Alex Sandro sale praticamente sulla linea del colombiano sulla fascia opposta.

I passaggi completati nel primo tempo. Cruciale lo sfruttamento delle fasce per Torino e Juve
I passaggi completati nel primo tempo. Cruciale lo sfruttamento delle fasce per Torino e Juve

3: Belotti e Higuain, bomber a tutto campo – Il secondo buco di Castan in 5′ sta per costare molto al Toro, salvato dalla diagonale stretta di Zappacosta. A destra, con Khedira che accompagna nel corridoio interno, la Juve ha più occasioni di creare superiorità numerica. La partita si decide sulle fasce. Il Toro fatica a difendere, i cross aumentano e Hart salva due volte su Mandzukic (4 tiri nel primo tempo, più di tutti), ma ribalta presto il gioco una volta tornato in possesso. Fondamentale il movimento di Zappacosta che si sovrappone e combina a destra con Baselli, Alex Sandro non copre, Sturaro e Chiellini non intervengono a supporto così il cross scopre la difesa bianconera scoperta, Belotti (comunque fondamentale con i 5 dribbling riusciti nei primi 45′) anticipa la diagonale di Lichsteiner e sblocca il derby.

La partita si apre, il ritmo sale, l'imbucata centrale libera Higuain per il pareggio. Ma l'azione nasce, ancora, dal fronte destro dell'attacco bianconero. Ljajic sbaglia il controllo, Cuadrado ribalta l'azione e alimenta Mandzukic che dà una gran palla al Pipita per l'ottavo gol in campionato.

4: regia e spazi fra le linee – Zappacosta, che riceve 10 volte da Rosettini deve fare un lavoro doppio, deve anche difendere in avanti e tamponare la difficoltà in copertura di Iago Falque (verso cui smista palla 6 volte), preso troppo facilmente alle spalle da Sturaro. Le squadre si spezzano fra le linee, qualche spazio di troppo si apre a specchio fra difesa e centrocampo. Il Torino completa più passaggi in totale (il recordman è Valdifiori con 46 tocchi e 3 palle perse), ma la Juve ne tenta 8 di più negli ultimi 30 metri. Eppure, la combinazione più frequente di passaggi è l'appoggio da Chiellini a Rugani.

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5: Jolly Khedira, da rivedere Sturaro- Non cambiano le squadre, non cambia la scena all'inizio del secondo tempo. I centrocampisti bianconeri pressano alto, Cuadrado ha ancora un po' troppa libertà e il Torino con le mezzeali fatica a tamponare tutti gli spazi e ripartire in velocità. Anche i bianconeri, però, si fanno a volte sorprendere sui ribaltamenti soprattutto dal lato di Sturaro: Iago Falque, però, non è in gran giornata (33 palloni toccati e un solo dribbling riuscito nei primi 60 minuti) e Belotti non riesce nel suo solito lavoro di attaccare la profondità e allungare le difese avversarie.

Nella ricerca del controllo dei semi-spazi, Khedira diventa il jolly di Allegri, anche se qualche verticalizzazione di troppo viene intercettato dalla difesa bianconera. Su punizione dalla destra, il Torino crea la prima occasione del secondo tempo. La dormita in chiusura di Alex Sandro facilita la riuscita dello schema granata: murato però Benassi che si è inserito da dietro.

6: Juve più manovriera – La Juve manovra ancor di più nella ripresa. Il Toro aspetta e riparte, sfruttando i tagli fuori di Belotti che fornisce sempre una soluzione in più nell'uscita del pallone. Mihajlovic chiede a Ljajic e Iago Falque comunque di non abbassarsi troppo in fase di non possesso. Allegri cambia al 66′, senza cambiare davvero lo scacchiere: fuori Sturaro, dentro Lemina. E' dal lato di Khedira, poi, che Baselli si invola verso il centro al minuto 69. Chiellini non è perfetto nel piazzamento difensivo, ma viene graziato dall'appoggio imperfetto per Iago Falque con Belotti più libero a sinistra.

Il lavoro per la squadra di Belotti nei primi 75 minuti
Il lavoro per la squadra di Belotti nei primi 75 minuti

7: l'ingresso di Dybala – Negli ultimi 20′, Allegri dimostra di voler cercare in maniera più assidua di sfruttare gli spazi aperti alle spalle di Valdifiori. E' proprio nella volontà di cucire meglio il gioco e moltiplicare le soluzioni in attacco che va letto l'inserimento di Dybala per un Mandzukic che prende malissimo la sostituzione. Ma nell'articolazione del match, più della ricerca delle fasce del croato, serve proprio un giocatore che possa esplorare le zone di campo aperte fra difesa e centrocampo. Proprio l'area di campo che, a specchio, prova a sfruttare il Torino. Il filtrante immediato di Iago Falque per Ljajic al 73′ scopre Lichsteiner troppo stretto nel rispetto della duiagonale spezzata in ripiegamento; il raddoppio di Rugani non evita il destro a giro appena largo del serbo.

Gli sforzi di Mandzukic, poco incisivo e preciso negli appoggi negli ultimi 20 metri
Gli sforzi di Mandzukic, poco incisivo e preciso negli appoggi negli ultimi 20 metri

Il nuovo assetto bianconero porta subito qualche nuova domanda alla difesa del Toro. Vedere per credere l'uscita tardiva di Castan, indeciso se difendere in avanti o proteggere l'area, in occasione della verticalizzazione di Lemina per Higuain a un quarto d'ora dalla fine.

8: Dybala esalta Higuain e Pjanic – Proprio questa azione convince Mihajlovic dell'opportunità di aggiungere "gamba" e dinamismo in mezzo, con Acquah per Benassi. Ma la partita la gela Higuain, fondamentale nel difendere palla, girarsi su un Barreca ingenuo, e firmare il 22mo gol in A nell'anno solare 2016. C'è ancora Higuain, poi, nella festa conclusiva, nell'azione avviata da Dybala, con lo splendido lavoro fra tre avversari, e chiusa da Pjanic, entrato per l'ultimo quarto d'ora e sostanziale ala destra nel 4-4-2 difensivo, per il sesto gol stagionale. E' il trionfo di Allegri, che non sbaglia una mossa. E' il trionfo di una Juve che aspetta (37 scambi fra Chiellini e Rugani), di una Juve spietata. C'è tutto il meglio del dna bianconero. Gli avversari sono avvisati.

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