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23 marzo 1980: quarantanni oggi, lo scandalo del Totonero in Serie A

40 anni oggi scattavano le manette in campo e in diretta tv, per 13 giocatori di Serie A. Era iniziata la retata contro il Totonero, scandalo scoppiato dopo le confessioni di Cruciani e Trinca. In totale furono 21 i giocatori condannati, due squadre (Lazio e Milan) retrocesse in serie B. Poi, la vittoria nel Mudial’82 dell’Italia di Bearzot, portò a un condono della pena.
A cura di Alessio Pediglieri
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Sopo passati quarantanni e proprio nei giorni in cui si apre uno spiraglio di speranza per il calo di contagi e morti da coronavirus (qui tutte le news in diretta), cade oggi un anniversario che celebra una delle pagine più tristi del calcio nazionale: lo scandalo del Totonero, che coinvolse tutta la Serie A e non solo, con le manette che scattarono in campo, in diretta televisiva. Tutto ebbe inizio a seguito di una denuncia da parte di Massimo Cruciani, commerciante, e Alvaro Trinca, ristoratore.

Le manette in diretta tv

Le immagini di "90′ minuto",  storica finestra del calcio nazionale in diretta, del 23 marzo 1980 sono diventate un vero e proprio documento indimenticabile: nel corso della 24esima giornata del campionato di Serie A 1979/80 la magistratura decise l'intervento di forza e fece effettuare una serie di arresti direttamente sui campi da gioco, subito dopo il 90′. Il bilancio fu tremendo: in 13 finirono in manette, con l'Italia sgomenta e incredula di fronte a quanto stesse accadendo.

Il processo sportivo

Anche da un punto di vista sportivo, sulle società, le ripercussioni furono violentissime: sei le partite ufficialmente ‘contaminate' dal calcio scommesse e dalla malavita organizzata. Il Milan fu retrocesso d'ufficio in Serie B, il suo presidente, Felice Colombo, venne radiato dal mondo del calcio (per poi essere ‘riammesso' con la squalifica per sei anni). Il presidente della Figc, Artemio Franchi si dimise dall'incarico, poi fu la volta della Lazio a finire in serie cadetta, insieme ai rossoneri mentre Juventus, Napoli e Pescara furono assolte.

I 21 condannati e il ‘condono' Mundial '82

In totale furono 21 i giocatori squalificati con sentenze severe e nomi importanti. Il più colpito fu Stefano Pellegrini con una squalifica di sei anni, Ma ci furono anche i quattro anni per Albertosi , tre e sei mesi per Giordano, Manfredonia e Savoldi, tre per Wilson e due per Paolo Rossi. Fino al ‘condono' Mundial: la straordinaria galoppata degli Azzurri di Bearzot in Spagna nel 1982 che permise a diversi giocatori una riduzione della pena a partire dal 31 luglio 1982, 20 giorni dopo l'alzata al cielo della terza Coppa del Mondo.

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