Zanetti: “Il mio erede all’Inter è Ranocchia”
Il suo erede all'Inter può essere Ranocchia ("è italiano e sa cosa vuol dire indossare questa maglia"). Il calciatore che più gli somiglia "è Pablo Zabaleta", 29enne difensore del Manchester City e dell'Argentina. Ospite della Gazzetta dello Sport, Javier Zanetti ha risposto alle domande dei lettori e degli utenti della ‘rosa', ripercorrendo episodi della sua lunga avventura con la maglia nerazzurra. "Mai avrei immaginato di fare questa carriera quando sono arrivato in Italia – ha ammesso -. Mi sento anche un po' italiano perché ho vissuto metà della mia vita in questo Paese dove sono stato accolto come fossi un figlio". Campionato finito, a Verona – contro il Chievo – è calato definitivamente il sipario sugli interpreti del mitico ‘triplete'. Unico rimpianto della stagione? Il derby perso col Milan e visto dalla panchina: "Ho sempre sentito i derby perché sono nerazzurro dentro e quindi ci tenevo moltissimo a dare il mio contributo. Ma sono un professionista e ho sempre rispettato le decisioni degli allenatori". Il ricordo più bello? Facile: "La vittoria della Champions è stata una soddisfazione immensa, rimarrà sempre nel nostro cuore".
Come Hulk. Alzare 190 chili con la gamba in pressa: non è una leggenda ma pura realtà. "E' vero, ce la faccio. Sono stato sempre fortunato perché ho avuto ottimi preparatori".
Real Madrid, nessun rimpianto. I blancos provarono a portarlo in Spagna ma il legame con l'Inter era troppo forte perché potesse essere reciso. "Non è stato difficile dire di no, mi sembrava impossibile andare in un altro club e in un'altra città".
