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We Love Calcio: 2 milioni di grazie

I Love Calcio ha raggiunto i 2 milioni di fans su Facebook, vi ringraziamo e ne siamo orgogliosi ma il nostro pregio è stato e sarà sempre questo: raggiunto un traguardo, ne abbiamo già un altro verso il quale partire.
A cura di Maurizio De Santis
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Null'altro che il nostro dovere. I Love Calcio ha raggiunto i 2 milioni di fans su Facebook, vi ringraziamo e ne siamo orgogliosi. E' un successo che condividiamo con voi, lettori, che ci avete aiutato a costruire una comunità che si nutre di un'informazione diversa, alternativa. Agile e immediata. Senza padroni né condizionamenti di sorta. Essenziale ma non per questo superficiale. Diretta. Senza filtri. Attenta e aperta al dialogo con voi che restate il nostro unico punto di riferimento. Voi che siete i nostri occhi spalancati sul mondo. Voi che potete aiutarci a spostare l'obiettivo su notizie editate finalmente in maniera partecipativa, fuori dal cono d'ombra, sotto i riflettori. Noi e voi insieme. La storia siamo noi, possiamo esserlo. Nessuno si senta escluso.

Il nostro pregio è stato e sarà sempre anche questo: raggiunto un traguardo, ne abbiamo già un altro verso il quale partire. Il viaggio è quello che conta, la nostra generazione appartiene a questo bellissimo sogno che resiste in mezzo al deserto di un Paese vecchio, che ha trovato comodo confondere tra opportunità e posto di lavoro fino a farci credere che il diritto all'uno e all'altro sia quasi un favore. E che il merito è per i fessi (nella doppia accezione del termine). Lo proteggiamo, questo sogno, per non buttarci via. E andiamo avanti, come sempre. Nel bene e nel male. Controvento, tra le onde. Senza mai voltarci indietro, con lo sguardo rivolto verso l'orizzonte.

"In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire". Al Pacino, nei panni del coach Tony D'Amato, parla così alla squadra, a quello spogliatoio di individui chiamati, in gruppo, a scalare le pareti dell'inferno, a condividere lo stesso destino ogni maledetta domenica: "Possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi, oppure aprirci la strada lottando verso la luce". Perdonate la retorica ma vi assicuro che la realtà è proprio questa: dietro I Love Calcio, dietro la redazione sportiva e quella social c'è solo il lavoro spalla a spalla, fianco a fianco, colonna unita, la voglia di costruire qualcosa. E no, proprio non ci stiamo a farci prendere a schiaffi. Ne abbiamo presi (ma anche dati) abbastanza. E nemmeno c'importa quanto picchi duro l'avversario, se è superiore di numero e per mezzi.

Siamo cresciuti a ‘Sparta', nelle redazioni dei giornali, quelli della carta stampata, quelli dove ci entri ‘giovane di anni', diventi ‘vecchio di ore', la vita ti passa davanti e nemmeno te ne accorgi. Quelli dove il tuo nome è nessuno. Quelli dove da solo non vai da nessuna parte, anche se sei Maradona. Quelli che se ti manca un'esperienza del genere non capirai mai cosa significano guadagnarsi stima e rispetto, lottare per affermarsi e sopravvivere (due cose che spesso coincidono). Quelli dove l'autorità conta ma l'autorevolezza ancor di più: l'una senza l'altra è solo un guscio vuoto che fa rumore in un sacco. Quelli dove un buon lavoro vale lo spazio di una pacca sulla spalla (se ti va bene), un ‘bravo, hai fatto la metà del tuo dovere' e i (falsi, in molti casi) complimenti dei colleghi. Figurarsi sul web dove il tempo è misurato da un clic…

Infine, lasciateci godere un po' per questo traguardo raggiunto. Unitevi a noi. Unitevi al tintinnio dei bicchieri e a un sorso di buon, vecchio rhum assieme ai compagni di viaggio della redazione e del social. Cin, cin… il vento s'è alzato, è tempo di salpare di nuovo.

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