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Walter Novellino: “L’Italia vincerà contro l’Inghilterra”

Quando giocava lo chiamavano Monzon per il suo temperamento ma, soprattutto, per l’incredibile somiglianza. Da allenatore ha dimostrato di non aver perso quella grinta che lo aveva accompagnato in tutta la sua carriera. Fanpage ha incontrato Walter Novellino: con lui abbiamo parlato del prossimo impegno azzurro.
A cura di Alberto Pucci
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Walter Novellino

Il momento fatidico si sta avvicinando e l'Italia intera comincia a contare le ore che ci separano dal "nostro" quarto di finale. All'orizzonte c'è la sagoma da "Mister Bean" di Roy Hodgson ed i tratti, molto più duri e cattivi, di Rooney e soci. Sarà una partita da affrontare con coraggio, come spiega Walter Novellino, ex allenatore del Livorno e di molti altri club italiani.

AP: Buongiorno Novellino, a poche ore dal quarto di finale tra Italia ed Inghilterra, quali sono le difficoltà che la squadra azzurra potrà incontrare?

WN: Credo che i problemi maggiori potremmo trovarli a livello tattico. L'attuale Inghilterra, ha una fisionomia di gioco molto simile a quella italiana. Hodgson ha seguito ed esasperato il lavoro iniziato da Capello. Sono convinto che l'Inghilterra sia una squadra tosta, che potrà creare fastidio. Se giocheremo con il 4-3-1-2, potremmo andare in difficoltà in mezzo al campo dove loro, con il 442, saranno in superiorità. Gli azzurri dovranno essere bravi ad aprire il gioco con gli esterni. Ritengo comunque, al di là dei moduli di gioco, l'Italia sia superiori agli inglesi.

AP: Come giudica, fin quì, il lavoro di Cesare Prandelli?

WN: Direi ottimo! Nonostante le critiche per il cambio di modulo nelle prime gare, forzato per l'assenza di Barzagli, penso che si stia comportando bene. Purtroppo le nostre punte non sono molto brave di testa e l'eventuale lavoro sulle fasce potrebbe venir vanificato. Dobbiamo affidarci alla potenza fisica di Balotelli, l'unico giocatore dotato di tali caratteristiche.

Mario Balotelli

AP: Con gli inglesi la partita sarà molto dura e fisica: l'habitat ideale della punta del Manchester City. Che idea si è fatto dell'Europeo di Balotelli?

WN: Secondo me è un fatto positivo che si sia arrabbiato per essere rimasto fuori.

“ Balotelli, se sta bene fisicamente, è un grande giocatore. Uno di quelli che o si amano o si odiano! ”
Joe Hart
E' un giocatore che ha qualità, nonostante non abbia ancora trovato un suo equilibrio interno. E' certamente un giocatore dal grande talento. In questo momento, forse, sente un po troppo le critiche: inevitabili poichè la nazionale ha un riscontro ed una visibilità molto più alta, rispetto ai club. Sono convinto, comunque, che Balotelli ci farà divertire ancora tanto.

AP: Dopo le prime partite, qual è la squadra ed il giocatore che l'hanno maggiormente impressionata?

WN: L'Ucraina e Shevchenko. Nonostante l'età, si è rivisto il Shevchenko del Milan e sono felicissimo per lui. Purtroppo, c'è la brutta abitudine a metter da parte, troppo in fretta, i "vecchietti". L'Ucraina ha un buon sistema di gioco e mi ha colpito per come si è comportata in questo Euro 2012. La squadra che, però, mi piace più delle altre è il Portogallo: una squadra che ha qualità e giocatori che possono far male.

AP: Ha citato il Milan, spostiamo il "tiro" sulla prossima Serie A. Che campionato dobbiamo aspettarci?

WN: Penso che Juventus e Milan, partiranno alla pari. Bisognerà aspettare la fine del calciomercato e vedere chi comprerà o venderà il Milan. Dopo la vendita di Pirlo, giocatore fondamentale, ritengo che con la conferma di Thiago Silva e Ibrahimovic, i rossoneri lotteranno sicuramente per il titolo. Berlusconi e Galliani vogliono vincere e penso che i rossoneri potranno essere protagonisti. La Juventus sta crescendo: ha una grande società e dirigenti capaci come Paratici e Marotta, che ho avuto con me alla Sampdoria. Juventus, Milan saranno le protagoniste, insieme all'Inter. Attenzione però anche al Napoli, se farà gli acquisti di cui ho letto in questi giorni, e alla Roma del "vecchietto" Zeman, che ha dato la dimostrazione di essere un grande allenatore. L'anno scorso puntarono su un allenatore giovane, quest'anno su un allenatore vero.

AP: L'ultima domanda la riguarda da vicino. Quand'è che avremo il piacere di rivederla in panchina? Circola voce che lei abbia espresso preferenze anche per andare all'estero.

WN: E' vero, perchè noto che in Italia, nei miei confronti, c'è un certo "diniego". Purtroppo, non conta più l'allenatore vincente, ma quello emergente. Ho letto, sul Corriere dello Sport, di Torrente e delle sue innovazioni. Non riesco a capire quali siano queste novità e innovazioni, di cu si parla tanto, portate nel nostro calcio. Sfogo a parte, mi piacerebbe davvero fare un'esperienza all'estero, magari nel campionato inglese o in quello scozzese: campionati dove potrei farmi vedere e conoscere.

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