Villarreal, la storia di Gohan: 13 anni, malato di cancro, calciatore per una notte

Gohan ha 13 anni, il cancro lo sta consumando un po' alla volta. Sta scolorendo la sua vita. Gli ha tolto il sorriso, spezzato il respiro, riempito gli occhi di lacrime e paura. Ha sbattuto la porta in faccia al suo futuro. Il cuore del ragazzo, però, è più forte. Protegge i sogni tra le pieghe dell'anima per non buttarsi via. Può farlo, vuole farlo. Non s'arrende, resta aggrappato alla vita. Prende a calci quel senso angoscioso di ‘non ritorno' che t'assale di notte, quando ti svegli e ti ritrovi aggrappato alla spalliera del letto perché poco prima ti sembrava di sprofondare chissà dove. Durante uno dei suoi ricoveri, mentre l'infermiera gli era accanto, confessò che aveva un desiderio da realizzare: indossare la maglia del Villarreal, vederne da vicino i calciatori, stare con loro nello spogliatoio, vivere – sì, vivere – le emozioni che si provano prima di una partita, mettere divisa e scarpette, stringere la mani ai compagni di squadra, camminare nella pancia dello stadio e spuntare dal ‘sottomarino giallo'.

Gohan in campo proprio come ha visto tante volte in tv: per una notte è riuscito a coronare quel sogno che aveva chiuso a doppia mandata nel cassetto perché la vita, quella che ti volti a guardare e non la trovi anche se sei un ragazzino, aveva in serbo altro per lui. Il Villarreal ha accolto la sua richiesta e gli ha permesso di far parte del gruppo che al Madrigal ha disputato l'amichevole contro i Celtic di Glasgow, un match che aveva anche un ulteriore scopo benefico: raccogliere proventi per la Fondazione Uniti per la Speranza. Gohan, calciatore professionista, circondato dall'affetto del pubblico, dei giocatori. Tutto vero: quell'adolescente, calvo per gli effetti delle terapie, sorrideva ed era contento. Ha dipinto il buio a colori, s'è ripreso la vita.