Ventura esalta Insigne: “Lui è un punto fermo della mia Nazionale”

Giampiero Ventura sta raccogliendo risultati e tanti complimenti in veste di Commissario Tecnico. Il campo gli sta dando ragione, anche se raggiungere la Qualificazione diretta non sarà facile, perché bisogna fare risultato anche in Spagna per vincere il girone. Ma Ventura è convinto che il grande lavoro che sta svolgendo darà enormi frutti, soprattutto nel lungo periodo. Perché la rivoluzione che sta compiendo in azzurro potrebbe portare sul tetto del mondo l’Italia nel 2022:

Non so se l’Italia vincerà questo Mondiale, ma siamo convinti che stiamo seminando lo zoccolo duro, per vincere il prossimo. Abbiamo aperto la strada dell’avere il coraggio di prenderci le responsabilità per poter creare qualcosa che non sia fine a se stessa. Abbiamo dato un senso di appartenenza, i giocatori che vengono allo stage, anche se non sono pronti per la Nazionale, cominciano a capire cosa significa rappresentare la maglia azzurra. L’esempio di Spinazzola è lampante, è entrato in Olanda come se facesse parte della Nazionale da sempre. Ci sono un’infinità di giocatori che si sono affacciati e che per me hanno fatto bene e possono fare anche meglio.

Parlando a ‘Tutti Convocati’ su Radio 24, il Commissario Tecnico ha parlato di Lorenzo Insigne, cresciuto tantissimo più a livello mentale che tecnico, perché le sue qualità sono sempre state eccezionali. E questa crescita ha fatto del ‘Magnifico’ uno dei cardini della nazionale azzurra:

Insigne è un punto di riferimento e un punto fermo per questa Nazionale. Insigne è a un punto d’arrivo nel piano della maturità, perché le sue qualità tecniche sono sempre state queste, ma la continuità con cui sta giocando questo campionato è sinonimo della maturità che è arrivata.

Ventura ha parlato anche della sfida di Champions tra Juventus e Barcellona. Il fantastico 3-0 secondo l’ex tecnico granata certifica la chiusura del ciclo dei catalani e la nascita di un ciclo juventino anche in campo europeo:

La sensazione netta, al di là della vittoria, perché comunque un ritorno c’è e non ci sono certezze, è che la Juve possa iniziare un ciclo a livello europeo, mentre quello del Barcellona sembra finito. La differenza di spessore che c’è stata in quella partita mi ha dato questa sensazione. Faccio quest’augurio alla Juventus per la Champions e alla Spagna a livello di nazionale visto che dobbiamo andare in Spagna, e mi auguro sia un segnale importante e di incoraggiamento per noi.