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United, Mourinho spaventa i tifosi: “Non rimarrò a vita a Manchester”

Dopo le voci che vogliono Arsene Wenger al passo d’addio dopo più di vent’anni, anche il tecnico portoghese ha messo le mani avanti in merito al suo futuro “Non sono il tipo di persona che resta nella stessa squadra per 10 o 15 anni. Per essere felice ho bisogno di vincere”.
A cura di Alberto Pucci
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Il passaggio del turno in Europa League e la netta vittoria in casa del Middlesbrough nell'ultima di Premier League, ha riportato il sorriso in casa United dopo il passo falso di qualche giorno fa contro il Bournemouth. Le polemiche di inizio stagione sono dunque soltanto un lontano ricordo per José Mourinho che, negli ultimi giorni, ha rilasciato un'intervista esclusiva al "Sun" dove ha parlato anche del suo futuro. Nonostante l'inizio in salita, lo "Special One" è riuscito a conquistare un posto speciale nel cuore dei tifosi di Old Trafford. In molti, infatti, sperano che il tecnico portoghese rimanga a Manchester per molti anni: "Se la società mi vorrà a tenere per anni resterò – ha spiegato Mourinho nell'intervista al tabloid inglese – Ma dovremo essere entrambi soddisfatti per far si che questo accada".

Giuda è il numero uno

Il messaggio neanche tanto subliminale inviato alla proprietà dei "Red Devils", ha così allarmato il popolo dello United e messo in discussione il futuro dell'ex tecnico del Real Madrid: "Non sono il tipo di persona che resta nella stessa squadra per 10 o 15 anni senza successi concreti – ha continuato Mourinho – Per essere felice ho bisogno di vincere. In tutta onestà spero che le cose vadano per il meglio e di rimanere allo United per diversi anni". In attesa di novità dalla dirigenza dello United, che a questo punto sarà chiamata ad esporsi ufficialmente in merito al futuro della panchina della squadra, Mourinho era piombato su tutte le prime pagine dei giornali per il violento battibecco avuto con Conte allo Stamford Bridge: una rissa a bordo campo, che ha dato il via alla reazione di tutto lo stadio londinese. "I tifosi del Chelsea mi hanno chiamato Giuda? Fino a quando Conte o un altro tecnico non vinceranno quattro titoli, io resto il numero uno – ha dichiarato Mou qualche ora più tardi – Giuda è ancora il numero uno".

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