Under 21, la Svezia elimina la Francia e la saluta irridendola (foto)
Ragazzate. Ma che lasciano il segno. Come la doppietta di Lewicki che ha condannato la Francia di pari categoria a guardare il prossimo Europeo 2015 in poltrona davanti alla televisione. Ai transalpini non è bastato il 2-0 ottenuto a proprio favore nel match d'andata, risultato che poteva metterli al riparo di brutte sorprese. E invece, in terra svedese si è consumata la più atroce delle vendette e la più squisita delle beffe. Perché in una gara apertissima in cui è accaduto di tutto, la Francia sotto di 3-0 a 3 minuti dal termine trovava la forza del gol-qualificazione ma solo 60 secondi più tardi, su corner si faceva ancora una volta superare gettando al vento un obiettivo già in tasca.
Gol, emozioni e saluti militari. Il tutto è stato condito da gran spettacolo, gol e goliardate, perché proprio di ragazzi si sta parlando anche se la posta in palio è altissima. Una partita bella e palpitante fino al 90′, con i padroni di casa che già al 3′ si portano in vantaggio e replicano al 35′ del primo tempo. Squadre al riposo sullo stesso risultato dell'andata e giochi riaperti fino al 71′ quando arriva il 3-0. Dopo la doppietta di Thelin è la volta di Lewicki a siglare quello che sarebbe a tutti gli effetti il gol-qualificazione. Ma nei minuti successivi accade l'imprevedibile. All'87' è infatti la Francia a raddrizzare la situazione segnando sugli sviluppi di un'azione alquanto rocambolesca e condizionata da un'evidente deviazione una rete fondamentale. Il goal è del difensore del Monaco, Kurzawa che decide di festeggiare in modo provocatorio e irriverente nei confronti degli annichiliti avversari: saluto militare in faccia a John Guidetti e ai suoi compagni svedesi. Ma un minuto dopo si consuma la beffa: altro corner, altro caos in area e di nuovo rete, ancora di Lewicki che fissa il punteggio sul 4-1 finale. Risultato che regala la qualificazione alla Svezia con i giocatori gialloblù che corrono in mezzo al campo facendo tutti il saluto militare ai colleghi transalpini, cacciati fuori dalla fase finale dell'Europeo.