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“Un calzino contro il razzismo”: il web si ribella alle deliranti parole di Lulic

Le pesanti offese del bosniaco hanno fatto il giro del mondo e imbarazzato il club biancoceleste. In difesa di Rudiger, è sceso in campo il popolo dei social: deciso a protestare contro le parole razziste del laziale.
A cura di Alberto Pucci
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Doveva essere solo una festa, alla fine si è trasformata nella solita corrida con tanto di rissa in campo e dichiarazioni deliranti davanti alle telecamere. Nel "day after" del derby di Roma, risuonano ancora le parole di Senad Lulic: pesanti come certi tackle visti in campo durante la stracittadina romana. Le offese volgari e gratuite ad Antonio Rudiger, hanno così riaperto una vecchia ferita mai del tutto rimarginata: quella del razzismo nel calcio.

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Quel "vendeva cinture e calzini", sbiascicato con nonchalance davanti ai microfoni, oltre ad inorridire tutti i tifosi ha scatenato la protesta "social". Nelle ultime ore, infatti, è partita sul web la campagna "Un calzino contro il razzismo". Sui principali canali social (Twitter, Facebook e Instagram) sono cominciate a circolare in rete alcune foto di calzini con didascalie in difesa del difensore romanista.

Il precedente di Dani Alves

La risposta, tanto efficace quanto sarcastica del web, ricorda ciò che successe nel 2014 quando all'allora blaugrana Dani Alves tirarono in campo una banana. Dopo la reazione spiritosa del giocatore, che si mangiò il frutto arrivato dagli spalti del "Madrigal", dalla rete partì una reazione solidale al triste episodio. Furono in molti a rispondere al tifoso razzista, addentando una banana e postando la foto sui vari social.

Il triste episodio di Roma, arriva a poche settimane dalla sconcertante decisione della Fifa di chiudere la task force anti razzismo: un "nucleo" investigativo che stava indagando sul crescente fenomeno razzista evidenziato soprattutto in alcuni stadi russi. Anche per questa decisione di scatenarono le polemiche: "E' una decisione senza senso e saranno soltanto i giocatori a pagarne le conseguenze – dichiarò Yaya Touré – In passato ho ricevuto tanti insulti per il colore della mia pelle, spero proprio che la FIFA ci ripensi".

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