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Un 4-2-4 vero e con le idee chiare, ma che dura psicologicamente solo un tempo

Ventura ha schierato una formazione da subito votata al gol: solo De Rossi a mediare a centrocampo, poi Verratti, Bonaventura, Candreva, Immobile e Belotti in avanti. Scelte che pagano con 4 reti in 45 minuti. Poi, il black out mentale della ripresa. Il ct cambia le forze in campo con Insigne, Eder e Zaza ma i tre sprecano tutto: senza più spinta dalle fasce, la Nazionale si spegne.
A cura di Alessio Pediglieri
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Per Giampiero Ventura il 4-2-4 è una scelta dichiarata e inderogabile soprattutto se l'avversario di turno è il molle Liechtenstein, inconsistente squadra che va in apnea già solo dopo 10 minuti e su due affondi morbidi delle punte azzurre. Ne nasce una partita che diventa ben presto accademia soprattutto per i primi 45 minuti dove l'Italia non trova alcuna resistenza e sigla 4 reti d'autore. Un test che conferma il buon corso azzurro con scelte tattiche che permettono soluzioni differenti, coinvolgono tutti gli attori in campo e permettono di cambiare anche in corsa.

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L'approccio giusto

La scelta dell'11 iniziale era prevista e confermata. Tutto gira a meraviglia in una Italia che parte subito con l'approccio giusto, senza il desiderio di strafare ma soprattutto senza l'ansia da prestazione. Merito di un ct che riesce a dare serenità, non pretende goleade e che punta al semplice successo. Ricetta giusta che sgombra le menti più ricche di fosforo da cui passano le manovre azzurre, tra cui quella di Marco Verratti, autentico bilancino perfetto che smista il traffico in mezzo al campo da vigile esperto.

Il gol a squadra schierata

I due gol sono un duplice esempio di una volontà offensiva che nasce da chiari schemi tattici richiesti dal Ct. L'1-0 è sull'evoluzione del calcio d'angolo al 10′ minuto. L'Italia si schiera in area avversaria in modo perfetto, evidentemente con una massima leggerezza dei difensori ma che dopo la sponda a centro area, trova tre terminali offensivi contemporanei davanti e ai lati della porta. Con Belotti che sfrutta la conclusione centrale, anche se Immobile e Candreva erano pronti a raccogliere eventuali deviazioni più defilate.

Belotti segna il primo gol: tre attaccanti italiani in area piccola avversaria
Belotti segna il primo gol: tre attaccanti italiani in area piccola avversaria

2-0: la bellezza del 4-2-4

Splendida invece la rete di Ciro Immobile due minuti più tardi con una azione che si sviluppa quasi di prima dal centrocampo azzurro con Verratti che inizia la fase offensiva italiana. Al momento della scelta dell'attaccante della Lazio di involarsi per vie centrali per poi prendere la palla e segnare, l'Italia di Ventura mostra tutta la potenzialità del suo spregiudicato 4-2-4: sono ben 4 infatti i giocatori in linea a coprire larghissimi tutto il fronte d'attacco. Un'azione da manuale delle richieste da parte del tecnico.

Raddoppio di Immobile: ecco il 4-2-4 di Ventura in piena azione
Raddoppio di Immobile: ecco il 4-2-4 di Ventura in piena azione

3-0: il gioco corale

Prima della fine del primo tempo ecco che arriva anche il 3-0 azzurro, su una prolungata azione corale degli azzurri che gestiscono palla ad iniziare da Romagnoli fino all'incursione sulla sinistra di De Sciglio che penetra fino sulla linea di fondo per poi crossare rasoterra a centroarea dove Candreva, inseritosi tra le linee d'attacco insacca senza problemi. Un gol che mostra in questo caso la solidità del gioco collettivo su cui verte l'Italia di Ventura. Nessun assolo, nessun tikitaka estenuante ma controllo possesso e verticalizzazioni. Nella grafica, la posizione di Verratti, che si trova dietro al trio d'attacco pronto eventualmente a cogliere un cross arretrato che gli offrirebbe un trittico di scelte per il perfetto posizionamento dei compagni, in linea e larghi in area di rigore.

Tris di Candreva: il gol figlio del gioco corale azzurro
Tris di Candreva: il gol figlio del gioco corale azzurro

4-0: tagli e verticalizzazioni

Il poker arriva servito ancora da Belotti poco prima della pausa di fine primo tempo. Una rete che evidenzia anche un'altra qualità indiscussa della Nazionale di Ventura: alternare l'uomo assist che non è solamente Marco Verratti e la verticalizzazione improvvisa. In questo caso è Jack Bonaventura a inventarsi il lancio da venti metri che l'attaccante del Torino arpiona in area e scarica a rete tagliando la difesa avversaria puntando la porta. Una soluzione che può tornare utile contro avversari che frenano la manovra e impediscono il fraseggio.

Poker di Belotti: l'improvviso taglio centrale dell'attaccante e Bonaventura verticalizza
Poker di Belotti: l'improvviso taglio centrale dell'attaccante e Bonaventura verticalizza

I dati dei primi 45 minuti sono imbarazzanti nei confronti del nostro avversario: 4 gol all'attivo, 17 tiri effettuati (10 in porta), 271 passaggi totali (241 quelli realizzati) e un possesso pari al 57%.

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Calo psicologico, i cambi di Ventura

La ripresa è sempre di marca azzurra: Ventura non cambia gli undici insistendo sul 4-2-4 che nei primi 45 minuti ha garantito 4 reti. L'Italia crea, un po' meno e con maggior difficoltà per colpa degli esterni che non spingono più come all'inizio sulle fasce: Candreva e Bonaventura, che hanno disputato un primo tempo a tutto campo, scendono meno e il gioco ne risente, insistendo per vie centrali dove gli avversari hanno capito come fare filtro. Così Ventura cambia al 15′ della ripresa con l'inserimento di Lorenzo Insigne per Bonaventura, alzando ancor più il baricentro.

L'assalto finale diventa ancora più evidente quando entrano anche le ultime due punte, prima Eder poi Zaza per Candreva e Immobile, creando ancora un po' più concreto poker offensivo che però non sortisce gli effetti desiderati visto che la difesa avversaria riesce a gestire le sortite italiane senza grandi difficoltà. Poca lucidità, troppa sufficienza e imprecisione in fase di tiro fanno però arrabbiare Ventura per un'Italia che sembra avere mollato il colpo proprio nel momento in cui sembrava che si potesse sfondare con forze e idee nuove.

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