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Ulivieri, che scivolone: mostra il dito medio a Trump davanti al suo grattacielo

Il vicepresidente della Figc, da sempre voce controcorrente del calcio italiano e simpatizzante di sinistra, si è fatto fotografare a Chicago davanti al grattacielo di proprietà del presidente degli Stati Uniti. Uno scatto che ha creato non poco imbarazzo ai vertici della Federazione.
A cura di Alberto Pucci
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Renzo Ulivieri non smette mai di sorprendere. L'ex allenatore toscano, che oggi ricopre un importante ruolo istituzionale all'interno della Figc, ha lasciato a bocca aperta tifosi e dirigenti con una fotografia che ha pubblicato sul suo profilo ufficiale di Facebook. In vacanza a Chicago, il numero due della Federazione non si è lasciato scappare l'occasione per manifestare il suo dissenso nei confronti dell'amministrazione statunitense. Davanti al grattacielo di proprietà di Donald Trump, Ulivieri si è infatti messo in posa indirizzando il dito medio verso il nome del presidente degli Stati Uniti. Corredata dall'eloquente didascalia "Già che c'ero…", la foto ha ovviamente catalizzato l'attenzione di tutti i "followers" dell'ex tecnico e generato risposte più o meno in linea con il pensiero del 76enne di San Miniato.

Quel tackle su Di Biagio

La decisione azzardata di Ulivieri, non è certo piaciuta a Carlo Tavecchio e al suo staff: irrigiditi dall'imbarazzante scivolone del vice presidente federale con delega sulle Nazionali. Dopo aver ricoperto il ruolo di presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio, durante il quale è finito su tutti i giornali per essersi incatenato ai cancelli della FIGC a causa della rimozione dell'obbligatorietà del patentino di tecnico, Ulivieri è riuscito a sedersi sulla poltrona federale dopo la rielezione di Tavecchio. Il suo primo intervento ufficiale fu un tackle deciso sulle gambe del commissario tecnico Gigi Di Biagio: in ansia per l'eventuale convocazione di Ventura, prima dell'Europeo U21, di alcuni suoi giocatori titolari. "Non è lui che decide – dichiarò Ulivieri – Questa è una scelta politica, non tecnica. L'interesse dominante è la Nazionale A, poi c'è l'Under 21 alla quale la Figc tiene molto".

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