959 CONDIVISIONI

Tutti a scuola dal professor Seedorf

Dal Suriname al tetto del mondo con il Real Madrid fino all’avventura milanista, da calciatore e poi allenatore. La storia di Seedorf, tulipano nero sbocciato nella scuola dell’Ajax.
A cura di Vito Lamorte
959 CONDIVISIONI
Immagine

Visione di gioco, forza fisica, tecnica e disciplina sono peculiarità di Clarence Clyde Seedorf, centrocampista nato in Suriname che si è consacrato in Olanda come uno delle calciatori completi, intelligenti e di successo di tutta la storia. E' stato il primo giocatore della storia a vincere con tre squadre diverse il trofeo più ambito del calcio europeo: la Champions League. Inoltre, Clarence ha vinto i titoli più svariati divetando un'icona all'Ajax, al Real Madrid e al Milan e salvato l'orgoglio perduto dei tifosi del Botafogo, club alvinegro dove l'asso ha appeso le scarpe al chiodo. Nato a Paramaribo – Suriname, nel 1976 -, un anno dopo che il paese ottenne l'indipendenza dai Paesi Bassi, Clarence è il nipote di uno schiavo liberato da un padrone tedesco che raduna la famiglia e parte alla volta dell'Olanda. Era il 1978. Si trasferì con la sua famiglia ad Almere, nella provincia olandese di Flevoland, e diventò calciatore come suo padre, Johann Seedorf e i suoi fratelli Jürgen, Chedric e Rhamlee.

Dalla Tv alla culla delle stelle

A 14 anni Clarence e la sua famiglia parteciparono al Ted Familiespelshow, un game-show della tv olandese molto in voga all'inizio degli Anni '90. Il quattordicenne riuscì a vincere un moderno televisore con telecomando e televideo. Una vera svolta per l'epoca. Il suo ‘debutto' nel calcio avviene nel VV AS'80 e nel Real Almere prima di intraprendere la trafila delle giovanili dell'Ajax, il più grande club del paese e famoso per la grande cura del settore giovanile. Proprio nelle giovanili dei lancieri, Seedorf ha mostrato un notevole talento con la palla tra i piedi e una forza fisica non indifferente per la sua giovane età. I mezzi tecnici e fisici del giovane Clarence hanno attirato l'attenzione dell'allenatore della prima squadra, un certo Louis van Gaal. Seedorf si aggregò alla squadra nel 1992 e fece la sua prima presenza da titolare di centrocampo il 29 novembre dello stesso anno, in una partita contro il Groningen. A soli 16 anni Seedorf diventò il giocatore più giovane a debuttare nella storia dell'Ajax.

All'inizio degli Anni '90 Seedorf è stato uno dei tanti giovani che l'Ajax ha messo in vetrina. Oltre a lui, nomi del calibro di Frank e Ronald de Boer, Edgar Davids, Patrick Kluivert, Dennis Bergkamp erano solo alcuni artefici di un secondo periodo d'oro della storia del club dopo quello degli anni '70 con Johan Cruyff e compagni. Seedorf si formò come centrocampista alla corte di van Gaal. Vinse due volte il titolo olandese e contribuì a riportare ad Amsterdan dopo 22 anni la Coppa dei Campioni. Seedorf ricevette numerosi attestati di stima e venne definita una delle più grandi rivelazioni degli ultimi anni nel mondo del calcio.

La settima sinfonia blanca

Dopo una stagione di passaggio alla Sampdoria, Clarence si accasa al Real Madrid. Per Seedorf si tratta di una sfida importante per recuperare il prestigio continentale che aveva perso con l'errore dal dischetto nei quarti di finale dell'Europeo che si era tenuto in Inghilterra. Era tempo di dare una scossa. Seedorf a Madrid trovò una squadra composta da gente del calibro di Redondo, Roberto Carlos, Mijatovic, Suker, Illgner, Hierro e Raul. La prima stagione si concluse con la vittoria della Liga e molti ricordano ancora il suo stupendo gol contro l'Atletico Madrid da centrocampo, ma l'obiettivo principale della squadra non era la Spagna. Era l'Europa. Difatti nella stagione 1997/1998 i blancos alzarono per la settima volta, dopo 32 anni, la Uefa Champions League. Il tetto d'Europa apparteneva ancora al Real Madrid.

Seedorf – Milan, pt. 1

Nell'estate del 1999 sono diverse le voci che riguardano il centrocampista di Paramaribo e molti lo avvicinano alla Juventus per uno scambio tra lui e Zidane. Nel dicembre 1999 Seedorf approda a Milano, sponda Inter, ma ancora una volta sembrava che il suo passaggio nel calcio italiano fosse destinato a fallire. Dopo soli due anni in maglia nerazzurra, Seedorf finì in uno scambio con il Milan che prevedeva il suo approdo nella rosa dell'altra squadra meneghina con Francesco Coco che avrebbe fatto il percorso inverso. Una roba da fantascienza. Alcuni suoi ex compagni dell'Ajax (Davids, Kluivert & co) erano passati qualche anno prima e non avevano lasciato un buon ricordo e c'era un po'di scetticismo. Nella Milano rossonera Seedorf si sente a suo agio e, dopo essere entrato immediatamente in sintonia con l'allenatore Carlo Ancelotti, divenne una delle pedine più importanti della squadra. Gattuso-Pirlo-Seedorf è stata la linea mediana che ha portato il Milan sul tetto d'Italia, d'Europa e del mondo.

Nella stagione 2002-2003, con la vittoria della Champions a Manchester, Seedorf è il primo giocatore (e ancora il solo) a vincere il trofeo più nobile del calcio europeo con tre squadre diverse. Nella seconda parte del suo decennio rossonero Seedorf spostò il suo raggio d'azione. Insieme al Kakà, Seedorf aveva guadagnato più libertà di attaccare e aiutare il brasiliano nella costruzione di innumerevoli giocate. Dopo la quarta coppa continentale, Seedorf ha vinto un altro campionato nel 2010/2011 e superò Nils Liedholm per numero di presenze con la maglia del club diventando l'atleta straniero che ha indossato più volte i colori rossoneri: 432 volte.

Seedorf – Milan, pt.2

Purtroppo le strade del Milan e di Seedorf si sono incontrate di nuovo a gennaio del 2014, quando diventa allenatore della squadra rossonera. L'avventura di Clarence come tecnico è piena di incomprensioni e continue frecciate con la società che non gradisce alcune sue esternazioni. Il 9 giugno 2014 viene esonerato. L’olandese ha preso le redini del Diavolo a stagione in corso dopo l’esonero di Allegri e in qualche modo è riuscito ad addolcire il finale di campionato del club meneghino conquistando alcune vittorie di prestigio (vedi le sfide con Fiorentina e Inter) ma non è bastato. Il modo di fare e di essere ha portato alla separazione con 12 mesi di anticipo rispetto al contratto siglato appena sei mesi prima. Incredibile ma vero.

Clarence e la Vecchia Signora

Di Seedorf si ricordano tante giocate e tanti gol stupendi ma Clarence ha sempre avuto un obiettivo preferito: la Juventus. Nella sua prima esperienza italiana, appena ventenne, segna il gol dello 0-3 a Torino nella storica vittoria della Samp al Delle Alpi.

Al suo ritorno in Serie A in mezzo campionato segna 3 gol, come nella stagione 1995/96, e una delle vittime è la stessa di quattro anni prima. Il 16 aprile la Juventus ha la meglio sull’Inter grazie a una doppietta di Darko Kovacevic. La partita si gioca a San Siro e finisce 1-2. Chi segna il gol dei nerazzurri? Naturalmente Clarence Seedorf.

Il 9 marzo 2002 Inter e Juventus sono in lotta per lo scudetto. Dopo tre partite contro i bianconeri guardate dalla panchina, finalmente Hector Cuper concede i novanta minuti a Seedorf. L’olandese lo ripaga con una doppietta, due gol da cineteca che permettono all’Inter di pareggiare.

Dal 2002/03 inizia ad affrontare la Juventus vestito di rossonero e la saga continua. Una doppietta nell’1-3 di Torino del 1 marzo 2004.

Ancora in gol nel vittorioso 3-1 del 29 ottobre 2005 che fermò la striscia positiva di 9 vittorie della Juve. Oltre all'olandese a segno Kakà e Pirlo.

Va in gol pure nell’1-1 di San Siro della stagione 2009/10. Negli ultimi quindici anni l’unico giocatore del Milan che ha segnato più gol di Seedorf alla Juventus è Andriy Shevchenko.

Oranje isn't the colour

Il periodo fantastico di Seedorf a Milano stride con le cattive avventure in maglia “oranje”. Dopo aver giocato i campionati europei del 1996, 2000 e del 2004 (tutti senza successo), il centrocampista è stato trascurato dal tecnico Marco van Basten, che ha preferito dare spazio ai giovani prospettive, e non ha convocato Clarence per la Coppa del Mondo 2006. I disaccordi tra Seedorf e van Basten portarono all'addio dalla nazionale nel 2008. Ha giocato solo un Mondiale: quello del 1998 in Francia. Troppo poco per un giocatore della sua qualità e della sua levatura. La storia con la nazionale olandese è stata sempre controversa per Seedorf: ha totalizzato 87 partite e 11 gol ma non ha lasciato mai il segno.

La nuova stella del General Severiano

Dopo aver incantato l'Europa, Seedorf si sposta in Brasile. A Rio de Janeiro. Diventa il numero 10 del Botafogo e si trasforma in un vero e proprio maestro di calcio. Nel 2013 ha segnato la prima tripletta della sua carriera (nella vittoria per 3-1 sul Macaé) e ha contribuito a Botafogo superare i primi due turni dello Statale. Seedorf si è distinto per il suo carisma, per la forma fisica invidiabile e per la solidarietà verso i problemi incontrati dagli atleti brasiliani dentro e fuori dal campo.

Nei ricordi di chi lo ha visto sul rettangolo verde ci sono ancora i suoi dribbling, i suoi lanci, il suo modo di toccare il pallone pulito, elegante che unito ad una grande visione di gioco e forza fisica lo hannno reso uno dei miglior centrocampisti europei per diversi anni. Seedorf non ha perso tempo dietro scrivanie dopo aver appeso gli scarpini al chiodo e ha deciso di allenare subito il club più rappresentativo della sua carriera. Clarence non è stato trattato benissimo dalla società rossonera: le situazioni e le motivazioni, tutt'ora ignote o quantomeno dubbie, del suo esonero sono sintomo di un corto circuito nei piani alti di Milanello. La professionalità e la libertà sono tutto e Clarence le ha incarnate entrambe in maniera perfetta. Meritava un trattamento diverso. Molto diverso. Oggi Seedorf compie 39 anni. Buon compleanno Clarence! Torna presto. Questo calcio ha bisogno ancora di gente come te.

959 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views