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Turchia, calciatore dedica una vittoria ai curdi: 12 giornate di squalifica

Incredibile stangata su Deniz Naki, calciatore dell’Amedspor, dopo la vittoria di coppa sul favorito Bursaspor: “Propaganda ideologica”, squalificato ed irruzione delle forze anti-terrorismo nella sede della squadra.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Incredibile stangata del Giudice Sportivo turco, che ha inflitto ben dodici giornate di squalifica al calciatore Deniz Naki per "propaganda ideologica". E non solo: Naki dovrà pagare anche settemila euro di multa alla federazione turca. Un vero e proprio salasso, che appare esagerato anche per i motivi che lo hanno generato. Coppa di Turchia, sulla carta una sfida senza storia negli ottavi di finale tra il Bursaspor, formazione della massima serie turca, e l'Amedspor, squadra che milita nella terze serie anatolica.

La squadra ospite ha però ribaltato i pronostici, vincendo 2-1 sul campo del Bursaspor e volando ai quarti di finale, dove sfiderà adesso la corazzata Fenerbahce. L'Amedspor, formazione della città di Diyarbakır (ma il cui nome della squadra deriva dalla denominazione curda della città, Amed, che ricalca l'antico toponimo romano Amida), ha dunque fatto l'impresa: merito anche di Deniz Naki, autore di uno dei due gol che ha permesso di festeggiare il passaggio del turno. Ma a far infuriare la federazione sono state le dichiarazioni a fine gara del centrocampista curdo.

"Dedichiamo questa vittoria a coloro", si legge sul profilo Twitter del calciatore, "che hanno perso la vita e ai feriti durante la repressione nella nostra terra che dura da più di 50 giorni. Siamo fieri di essere un piccolo spiraglio di luce per la nostra gente in difficoltà. Come Amedspor, non ci siamo sottomessi e non ci sottometteremo. Lunga vita alla libertà!". Nella regione, infatti, da quasi due mesi è in corso una vera e propria "battaglia" tra turchi e curdi, una delle tante che caratterizzano le regioni a forte presenza curda.

Deniz Naki, curdo nato in Germania, ha scatenato insomma un putiferio: le forze speciali anti-terrorismo avevano fatto irruzione nella sede della squadra, accusando il tweet del calciatore come un "messaggio inneggiante al terrorismo". Ma il vero problema sarebbero i rapporti di simpatia tra il calciatore ed il PKK, il partito dei curdi. Il prossimo 9 febbraio, nei quarti di finale, l'Amedspor sfiderà il temibile Fenerbahce: una sfida durante la quale, la piccola squadra curda, potrà contare su qualche nuovo tifoso e simpatizzante della causa curda nel resto del mondo.

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