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Tris d’autore in Serie A: Napoli, Juve e Lazio volano. Roma e Milan crollano

Show del Napoli e della Lazio, le squadre più in forma in questo momento. La Juve trema ma vince a Genova e mantiene la vetta. Dietro, sorprende la Sampdoria mentre l’Inter risale con i tre punti di Torino. Crolli pericolosi del Milan, sconfitto a San Siro, e della Roma all’Olimpico per le gioie di Atalanta e Bologna.
A cura di Alessio Pediglieri
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Dopo tre giornate di campionato, parlare di fuga è probabilmente inopportuno quanto parlare di crisi, ma ci sono buone probabilità che in cima alla classifica, con 9 punti ciascuna, ci siano le tre squadre davvero più attrezzate per puntare al titolo: Lazio, Napoli e Juventus. Con una particolare menzione al ‘1uarto incomodo': la Sampdoria di mister Ferrara, a 8 punti in virtù della penalizzazione di -1 di inizio campionato.
Tutte hanno già messo in evidenza i propri vizi e le proprie virtù con la bilancia dei meriti più pesante rispetto a quella dei demeriti.
Il carattere roccioso della Juventus di Carrera che rimonta il Genoa ha dimostrato con i fatti la oramai storica ‘fame' di un gruppo che non si è saziato tra scudetto e Supercoppa Italiana; il Napoli che vince a suon di gol dei propri pupilli ha già dimenticato Lavezzi coccolandosi il solito devastante cavani, il rinato Pandev e il gioiellino Insigne; la Lazio ben assortita e ben allenata, vince e convince come e più delle altre, infarcita di belle sorprese e solide conferme, guidata da un incredibile Hernanes, erore di gionata.

Scampato pericolo e prove di fuga – La Juventus ha sofferto a Genova, forse più del dovuto, di certo più del previsto. I rossoblù di De Canio sono scesi in campo con il piglio perfetto di chi si vuole giocare tutte le proprie carte tecnico-tattiche dal primo minuto senza aver alcun timore reverenziale verso i più quotati campioni in carica. Lo show è durato 45 minuti, ma il Genoa capitalizza poco e alla fine paga pegno: il gol di Ciro Immobile ha il pregio di piegare le gambe avversarie e annebbiare i pensieri dei Campioni d'Italia che restano in bambola pericolosamente. Eppure sprecare tutto il resto si è trasformato in un rischio troppo grande da correre contro una squadra come la Juve con le sue generose risorse. E così è stato.
A Carrera è bastato azzeccare i cambi per ribaltare prospettive e risultato nella ripresa, segnando tre gol e conquistando il 42° risultato utile consecutivo.
Vucinic e Asamoah prendono in mano la squadra e, insieme, chiudono i giochi: 3-1 sul Genoa, lo stesso risulto con cui Napoli e Lazio hanno regolato le rispettive pratiche con Parma e Chievo. Adesso bisognerà capire quanto di Antonio Conte ci sia davvero dietro le scelte chehanno mutato pelle e convinzione della Juve e quanto sia scaturito dal lavoro e dall'intuizione di Carriera. Comunque poco conta: con 3 vittorie su 3, si può guardare al ritorno in Champions contro un non entusiasmante Chelsea con maggior coraggio ed entusiasmo. Si è solamente all'inizio ma dimostrare sul campo d'essere ripartiti come se non ci fosse stta un'estate di mezzo è già un'ottima cosa.

tris d'autore serie a juve

Tre gioielli sotto il Vesuvio – Anche il Napoli si è imposto, dimostrando che quest'anno Walter Mazzarri ha deciso di fare sul serio.Non che in precedenza avesse scherzato, ma un Napoli così concreto, incisivo e – a tratti – anche bello sta dimostrando ottimi margini di miglioramento immediato e nel lungo termine. Certo il tecnico livornese non dev'essere mai soddisfatto e così ci sta anche un fastidio nel dopo-gara in cui la squadra è stata ‘accusata' di essere stata un po' troppo leziosa. Tutti sulla corda, dunqu, perchè i ‘tenori' non pensino che sia diventato tutto improvvisamene facile e i giovani non si montino la testa più del dovuto. In quattro anni, Mazzarri ha sempre dimostrato grande equilibrio nella gestione complessiva senza creare drammi nei momenti difficili e senza esaltarsi in quelli positivi.
Il Napoli nel 3-1 contro il Parma si è dimostrato sufficientemente cinico da fare quel che meglio gli riesce: sfruttare le ripartenze con Edinson Cavani e Goran Pandev, devastanti negli spazi (l'azione del rigore dell'1-0 ne è una cartolina da spedire ad ogni avversaria il giorno prima dell'incontro), evidenziando anche una facilità nel trovare il gol che sicuramente diventa elemento corroborante per l'ego di ogni calciatore.
Se in questo senso Cavani è ‘abituato' all'appuntamento con il tabellino marcatori, per Goran Pandev – dopo le delusioni e le incomprensioni alla Lazio e all'Inter – il giocare con continuità e trovare con costanza gol e assist vincenti  la miglior cura per averlo psicologicamente sempre al cento per cento. E stesso dicasi per Insigne, sul quale De Laurentiis prima e Mazzarri adesso, stanno puntando con attenzione ma con determinazione: il ragazzo gioca bene, si mette anche a disposizione del gruppo e in più trova la porta avversaria. Meglio di così…

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Ecco il "Profeta" in patria – Tutto facile per la Lazio, a Verona con la vittoria nel brunch-time domenicale per 1-3 contro il Chievo. E' la miglior squadra vista fino a questo momento e che ritrova il suo ‘profeta' Hernanes, autore di una doppietta e di una prova entusiamsante che ha rimesso in evidenza anche la classica concretezza del marchio di Klose. L'osservato speciale sotto i riflettori è però l'artefice di una Lazio così bella e concreta: il tecnico Petkovic, che coi fatti risponde all' ironia di chi ancora si chiede da dove Lotito l'abbia ‘pescato' e come sia finito su una panchina così ambita nel dopo Reja. tra Europa League e Campionato la lazio non ha conosciuto ‘pit-stop' malgrado arrivi da un'estate che ha visto il cambio tecnico e alcune scelte che hanno lasciato perplessi gli addetti ai lavori, in primis un mercato quasi nullo nella volontà ferrea della dirigenza di confermare un gruppo quasi in toto, malgrado l'involuzione degli ultimi mesi nella scorsa stagione che hanno relegato gli azzurri ai preliminari continentali.
Il lavoro – e la serietà – dimostrata da Petkovic stanno ripagando da subito e i risultati importanti hanno messo a tacere sul nascere anche storiche incomprensioni di alcuni giocatori che non riescono ad emergere (Mauro Zarate) o che stanno ‘litigando' con la società (Diakitè).
Tutti segnali che le idee sono assolutamente chiare e che Petkovic ha in mano lo spogliatoio che lo sta seguendo di pari passo. Se poi, oltre a Miro Klose anche il ‘Profeta' Hernanes ritorna sui suoi canoni abituali dopo una deludente annata, questa Lazio può dimostrarsi tra le più concrete pretendenti anti-juventine anche a lungo termine

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Il cielo è sempre più blu(cerchiato) – E poi c'è la Sampdoria, formato Maxi. Maxi Lopez: l'uomo della provvidenza blucerchiata che ha pescato una doppietta nel 2-3 contro un Pescara indomito e volonteroso. I padroni di casa hanno provato ad impostare l'incontro sui propri ritmi, e dopo le due deludenti uscite con altrettante sconfitte, ha provato a dominare la gara nontrovando però l'appoggio della fortuna. Una Sampdoria che, in virtù del punto di penalizzazione da scontare e già ammortizzato alla prima giornata, si accomoda appena dietro alle tre regine, con 8 punti in classifica (tre vittorie e zero sconfitte). I blucerchiati stanno bruciando le tappe, certamente è presto per gridare al miracolo ma più di un elemento positivo fa ben sperare per il futuro immediato. Merito di Ferrara? Indubbiamente.  L'ex Ct dell'Under21  ha rilevato in estate una scommessa che aveva puntato le sue fiches altrove (Benitez) ma con calma e sacrificio ha già plasmato gli uomini a propria disposizione.
La Samp è una spanna (forse due) dietro a Lazio, Napoli e Juventus soprattutto per organico complessivo e tecnica individuale, ma sotto la Lanterna non è vietato sperare in una stagione da protagonista. L'inferno della serie B sembra aver dato maggior consapevolezza ad un ambiente che non era abituato a perdere la serie A e il gotha del calcio. Oggi, con un a campagna acquisti mirata, senza clamori ma con scelte ad hoc per i dettami tecnici di Ferrara, i blucerchiati hanno dimostrato di avere la possibilità di crescere ancora e l'ultima prestazione (in sofferenza in trasferta) ha avvalorato i successi ottenuti in precedenza, primo tra i quali quello conquistato alla prima giornata a San Siro sul campo del Milan battuto per 0-1.

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Montagne russe per Milan e Romae l'Inter provinciale – Dietro, in classifica rispunta l'Inter di Stramaccioni vittoriosa a Torino, 2-0 con una gara attenta, fatta di possesso palla e quel pizzico di cinismo che non guasta. Qualcuno ha parlato di ‘provincialismo' ma non ditelo al tecnico nerazzurro che si è molto arrabbiatosenza comprendere il perchè. Con i nerazzurri, acuto anche della Fiorentina di Montella (altro giovane tecnico alla ribalta) che ha punito il ‘suo' Catania, mentre i capitomboli più clamorosi sono stati segnati dal Milan e dalla Roma.
I rossoneri di un traballante Allegri hanno perso (ancora) a San Siro, puniti dall'Atalanta grazie alla rete-partita di Cigarini per l'1-0 finale. Un brutto incontro per il Milan in ottica classifica (3 punti in tre gare) e in vista del match di Champions contro l'Anderlecht martedì.
La Roma ha invece fatto un vero e proprio harakiri vecchia maniera, in puro ‘stile Zeman': 2-0 in vntaggio sul Bologna e risultato finale che punisce i giallorossi 2-3 con doppietta di Gilardino, eroe per caso in un Olimpico che è rimasto vittima della streghe di una volta. Ma dopotutto ‘Zemanlandia' è anche questa e chi credeva che la parte difensiva fosse stata imparata dal boemo si è subito ricreduto, preparandosi ad un campionato da montagne russe.

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