Trapattoni ct della Costa d’Avorio (video)
Non chiamatelo ‘vecchio Trap'. Vi manderà a quel paese urlando ‘Strunz' (lo ricordate lo sfogo in conferenza stampa contro il giocatore del Bayern Monaco?) oppure vi apostroferà nel suo inglese maccheronico. A 75 anni (li compirà il prossimo 17 marzo) Giovanni Trapattoni riparte dalla Costa d'Avorio: contratto di quattro anni, entrerà in carica a Mondiale finito con l'obiettivo di vincere la prossima Coppa d'Africa e puntare a Russia 2018 con meno patemi e qualche ambizione in più. A Lamouchi (ex centrocampista di Parma, Inter e Genoa) il compito di guidare la ‘selezione degli elefanti' in terra sudamericana, al tecnico italiano la nuova sfida che comincerà con un progetto legato al calcio giovanile poi (con ogni probabilità, accompagnato da Tardelli come nell'esperienza irlandese) ‘farà un fischio' a Drogba, Yaya Touré, Gervinho, Kalou, Traoré e chiederà loro – che hanno buona memoria di tattiche e schemi appresi nei campionati europei – di puntare diritti alla vittoria del trofeo continentale. Non adesso, non ancora, nonostante le offerte di molte società (tra cui la Lazio): prima c'è l'avventura in Brasile da onorare, alla quale parteciperà da spettatore interessato.
Girone di ferro. La Costa d'Avorio è inserita nel raggruppamento con Colombia (ci sono gli ‘italiani' Guarin, Cuadrado, Armero), Grecia e Giappone, guidato da un'altra vecchia conoscenza del calcio italiano: Alberto Zaccheroni. A differenza del Trap per lui è previsto un percorso inverso, perché il suo nome è nel novero dei papabili alla successione di Prandelli. Arrivederci Italia, Trapattoni va a predicare calcio altrove. A costruire la sua Africa.
