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 Trap inedito: “Quando mia moglie disse non farai il ct della Germania”

Era il 2000 e Trapattoni aveva appena lasciato la panchina della Viola. Subito arrivarono telefonate dalla federcalcio tedesca per un posto alla guida della Germania. Ma rifiutò vedendo il dissenso di sua moglie. Da lì a pochi giorni divenne ct dell’Italia.
A cura di Alessio Pediglieri
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Voglia di ritirarsi? Nemmeno per sogno. Giovanni Trapattoni non ha alcuna intenzione di lasciare il mondo del calcio, in ogni sua veste. Prima da giocatore, poi da allenatore, quindi da ct, infine da commentatore tecnico. Insomma, nessuna formula è preclusa ad uno dei più amati e vincenti uomini del nostro calcio, riconosciuto nel mondo. E adesso, la straordinaria carriera del Trap si arricchisce di un nuovo aneddoto che lo avrebbe voluto alla guida dei campioni del mondo in carica, la Germania. Non fosse stato per il ‘nein' che arrivò da sua moglie.

Si era agli inizi del terzo millennio e l'occasione si era presentata proprio quando il Trap aveva deciso di lasciare la panchina viola della Fiorentina. Non appena circolò la voce che il tecnico era sul mercato subito dalla Germania arrivarono i primi contatti per ingaggiarlo e offrirgli un contratto da commissario tecnico. Un'occasione importante, a suo modo unica ma che il Trap abdicò davanti alla volontà di sua moglie. Che di fatto, gli cambiò il destino, forse in meglio visto che poco dopo arrivò la chiamata federale per sedersi sulla panchina azzurra.

Ecco il ricordo di Giovanni Trapattoni estratto dalla sua ultima autobiografia: “Quando nel 2000 ho lasciato la Fiorentina, sono stato avvicinato dai vertici federali della Mannschaft. Ho riflettuto parecchio, ma poi ho rifiutato la proposta. La ragione di questa decisione è stata mia moglie. Quando le ho parlato di questa grande possibilità per la mia carriera, ho notato che i suoi occhi esprimevano dissenso e delusione. Ho detto no alla Germania".

Per Trapattoni la delusione per un'occasione perduta si trasformò poi in qualcosa di più grande: poco dopo arrivò la chiamata dalla Figc per guidare la Nazionale italiana. Offerta che ovviamente accettò: l’Italia sotto la sua gestione dal 2000 al 2004 ha giocato complessivamente 44 partite, vincendone 25, pareggiandone 12 e perdendone 7. Facendo del Trap uno dei commissari tecnici più amati e ricordati, al di là delle vittorie ottenute.

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