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Totti: “La panchina della Roma? Terrei Spalletti, è il futuro”

Il capitano giallorosso intervenuto a “L’intervista” di Maurizio Costanzo ha parlato anche del suo futuro: “Potrei essere nella dirigenza della Roma, ancora sui campi a giocare oppure potrei decidere di fare il procuratore e cercare nuovi campioni”.
A cura di Marco Beltrami
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Francesco Totti si racconta e lo fa a 360° davanti alle telecamere de “L’intervista” di Maurizio Costanzo. Tanti i temi trattati dall’inossidabile campione giallorosso che, dopo aver spento 40 candeline sulla torta, non ha ancora chiarito i suoi programmi futuri. Una stagione particolare per il numero 10 capitolino che dopo i tira e molla con la Roma per il contratto è finito al centro di un polverone per il rapporto non idilliaco con Spalletti. Una situazione quest’ultima che sembra essere rientrata, come confermato proprio dalle parole di Totti. Quest’ultimo infatti ha stupito tutti, proprio nel corso dell’intervento televisivo, benedicendo la riconferma del mister toscano reduce dalla feroce polemica con la stampa: “Il futuro della panchina della Roma? Terrei Spalletti allenatore, è lui il futuro della Roma”.

L’ascia di guerra tra i due sembra essere stata definitivamente sotterrata. Ma a proposito di futuro rappresenta anche un’incognita quello di Totti. Cosa accadrà a giugno quando il suo contratto andrà in scadenza? Questa la risposta del Pupone che apre a diverse soluzioni: “Cosa farò tra un anno? Potrei essere nella dirigenza della Roma, ancora sui campi a giocare oppure potrei decidere di fare il procuratore e cercare nuovi campioni. Un po' di esperienza nel calcio ce l'ho”.

La sua lunghissima esperienza sul campo con la maglia della Roma è comunque entrata nella sua fase finale. Tanti i ricordi di una delle ultime “bandiere” dello sport più bello del mondo che non dimentica il suo gol del cuore: “Il mio gol del cuore è quello che ha fatto vincere alla Roma lo scudetto”. Gioie, ma anche dolori e un rimpianto speciale: “Non aver vinto la Champions League con la Roma". E chissà che tra qualche anno, il campione non possa riprovarci, magari in una veste nuova ovvero quella di dirigente e, perché no, allenatore della Roma.

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