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Torino, osservatori dell’Atletico Madrid a Roma per Bruno Peres

In occasione della sfida contro i giallorossi, alcuni emissari di Diego Simeone sono volati nella Capitale per seguire il difensore brasiliano. Il giocatore granata, però, è seguito anche da Roma, Inter e dal Chelsea di Antonio Conte.
A cura di Alberto Pucci
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Quella che sta per chiudersi potrebbe essere l'ultima stagione italiana di Bruno Peres. L'ex giocatore del Santos, arrivato a Torino nell'estate del 2014, è infatti seguito da diversi club europei: tra questi anche il Chelsea e l'Atletico Madrid. Proprio i dirigenti dei "Colchoneros" sarebbero stati avvistati in tribuna all'Olimpico, durante la recente gara tra la Roma e la squadra di Ventura. Un viaggio di lavoro, per gli emissari spagnoli, utile per osservare da vicino il giocatore e relazionare al meglio Diego Simeone: ancora alla ricerca di una valida alternativa al titolare Juanfran. Il brasiliano che nelle scorse settimane era stato valutato anche da Roma e Inter, è il pezzo pregiato della "gioielleria" di Urbano Cairo e ha un valore di mercato decisamente alto. "Per acquistarlo non bastano nemmeno quindici milioni. Per quella cifra non glielo facciamo vedere neppure in foto", aveva dichiarato poche settimane fa il patron granata.

Roma e Inter alla finestra

I venti milioni utili per strappare Bruno Peres al Toro, non sarebbero un problema per Chelsea e Atletico Madrid. Nonostante il suo rinnovo fino al 2020 con il club piemontese, il difensore pare dunque vicino all'addio e al trasferimento in Premier League o nella Liga: campionati certamente prestigiosi, per l'ambizioso esterno di San Paolo. A confermare l'interesse dei grandi club per Bruno Peres, è stato lo stesso direttore sportivo granata: "Il giocatore non piace solo alla Roma – ha spiegato Gianluca Petrachi –  Sono in tanti a conoscerlo e a volerlo, anche alcuni club stranieri. Al momento, però, non c'è niente di concreto. Sappiamo che ha grande mercato, ma gli abbiamo rinnovato il contratto proprio quest'anno. La sua cessione? Non siamo obbligati a vendere perchè il Torino è una delle poche società che produce plus valenze".

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