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Toni racconta l’aggressione di Avellino: “Ignorati dai vigili, ho avuto molta paura”

L’ex attaccante della Nazionale ricostruisce l’assalto dei teppisti: “Il presidente aveva una sciarpa gialla, credevano fossimo tifosi in trasferta. Sfondato il vetro, ci hanno lanciato contro anche una bottiglia di birra”.
A cura di Maurizio De Santis
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"A una ventina di metri dalla nostra auto c'era un gruppo di vigili. Quando li ho visti mi sono sentito un po' più al sicuro ma invece di venire a darci una mano si sono girati e hanno fatto finta di nulla". Comincia così il racconto di Luca Toni a Sky Sport24 che nell'intervista ha ricostruito quanto accaduto sabato pomeriggio ad Avellino: aggressione da parte di facinorosi subita mentre, a bordo dell'auto assieme al presidente del Verona – Setti – e a un altro dirigente, si recava allo stadio ‘Partenio' per il match di Serie B.

Un brutto episodio che ha messo in secondo piano la vittoria della squadra campana (2-0) e sporcato l'immagine di una città intera e di una delle tifoserie più colorate e passionali del Sud. "E impossibile considerarli tifosi dell'Avellino – ha osservato Toni -, nonostante qualcuno avesse la sciarpa verde, perché dopo all'interno dello stadio il pubblico avellinese si è comportato in maniera eccezionale".

La vettura era circondata, in balia di una quindicina di teppisti. Il vetro anteriore – lato passeggero – è andato in frantumi per la violenza dei pugni e dei calci sferrati. Veicolo circondato e preso d'assalto. A far scattare la furia degli ultrà violenti è stata una sciarpa di colore giallo indossata dal massimo dirigente degli scaligeri: scambiata per un vessillo dell'Hellas, hanno accerchiato e il mezzo e si sono scagliati contro gli occupanti credendoli tifosi in trasferta.

Ho avuto molto paura – ha aggiunto l'ex attaccante della Nazionale -. Con il finestrino ormai in frantumi c'è stato un signore che ha lanciato anche una bottiglia di birra dentro la macchina.  E' stato bravo il mio amico con l'auto a guidare, se lui si fermava poteva diventare davvero difficile. È stato bravo a scappare da quella rotonda, altrimenti non so come sarebbe finita.

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