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Tevez medita il ritiro e promuove Icardi: “E’ lui il presente e il futuro dell’Argentina”

L’Apache sarebbe stanco delle pressioni cui è sottoposto in patria: “L’esito delle gare ti condiziona la vita privata e uno si stanca. Non si è mai tranquilli, qui sono tutti pazzi!”. Un addio che comprende anche la Seleçion: “Non mi vedo in Nazionale, Mauro invece la merita: sta segnando e giocando bene con l’Inter”
A cura di Alessio Pediglieri
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Carlos Tevez pensa di ritirarsi. L'ex united, City e Juve ha in mente solamente l'idea di chiudere con il calcio giocato. L'Apache sotterra l'ascia di guerra, quella che gli ha permesso di vincere mille battaglie, di diventare grandissimo in Europa, conquistare la Nazionale e tornare in patria da eroe. "Sono stanco" avrebbe confidato l'argentino che sta vivendo le ultime stagioni tra ottime prestazioni e qualche polemica di troppo. Nessuna certezza, ma la sensazione è che Carlitos sia arrivato davvero al capolinea.

Carlos Tevez oggi è un attaccante del Boca Juniors, ma potrebbe rimanerlo solamente per qualche mese ancora e poi basta. L'Apache sembra proprio intenzionato ad appendere i tacchetti al chiodo entro fine anno. Il pensiero del ritiro già trapela dalle sue dichiarazioni e l'appuntamento sarebbe a maggio a fine stagione: "Il ritiro è una possibilità, parlerò con la mia famiglia ma potrebbe essere un'ipotesi da valutare bene. A giocare sempre uno si stanca e quindi la possibilità c’è, sanno che io dico sempre la verità e sarò chiaro con tutti, dirò tutto quello che mi passa per  la testa".

In patria, il suo ritorno è stato positivo, ha ritrovato l'affetto e l'amore dei tifosi del Boca ma le pressioni cui è sottoposto sono enormi: "Quando in Europa finisce la partita tu puoi fare la tua vita normale. Qui in Argentina dipende da come ti va la partita con la tua squadra. Siamo pazzi, tutti e ti condiziona la vita privata. Non puoi accompagnare tua figlia dal dentista o dal medico con tranquillità. Ad alcuni succede: quando perdono non possono nemmeno uscire di casa".

Infine, il pensiero che va anche alla nazionale argentina un capitolo che si potrebbe chiudere a fine anno: "Nazionale? Icardi sì che si merita la convocazione, non io perché fa gol e sta giocando molto bene con l’Inter. Poi decide Bauza ovviamente ma non ha troppe pressioni, se chiamare uno o l’altro, ma in questo momento io non mi vedo più in Nazionale".

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