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Terza giornata Serie A 2012, Cavani stende il Milan: Napoli primo, con la Juve. Inter e Roma dormono, la Lazio cade

Delle ‘grandi’ solo la Juventus e il Napoli restano a punteggio pieno, ma sono i partenopei a brillare per gioco e qualità. Cavani, tripletta, affianca Giovinco tra i marcatori. Nella mediocrità di Inter, Roma e Lazio, gioiscono Lecce, Udinese, Cagliari e Atalanta.
A cura di Alessio Pediglieri
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terza giornata

La vittoria del Napoli 3-1 sul Milan è stata la decorosa chiusura di una giornata che non ha lesinato sorprese e conferme. Il crollo dei rossoneri campioni ha aperto ufficialmente le ostilità con la Juventus e il Napoli che sono riusciti a ritagliarsi un piccolo grande margine dopo 180 minuti giocati.

Cavani alla Maradona

Non si può che iniziare da Edinson Cavani, il Matador del Milan e del campionato. Una tripletta da cineteca, quattro reti in due partite, Napoli a pieni punti in vetta alla classifica e l'ennesima conferma che questa stagione parlerà a lungo degli uomini di Mazzarri. Contro il Milan, i partenopei sono stati a tratti perfetti, al di là del risultato finale, esprimendo ad oggi il miglior calcio italiano. San Paolo esaurito, tensione delle grandi occasioni, serata da incorniciare senza aver subito il contraccolpo delle tossine della trasferta di Manchester che pur avevano asciugato psicologicamente le batterie di alcuni giocatori. Mazzarri ha avuto il merito di ricaricare le pile del gruppo in un attimo, trovando conferme importanti anche nelle cosiddette ‘seconde linee' come Dzemaili, Zuniga e Pandev, fuoco di ripiego che ha permesso ai tiratori scelti di rifiatare in vista del prossimo, imminente, turno infrasettimanale. E dire che De Laurentiis aveva dato di matto il giorno del calendario, quando aveva visto prima il Milan, poi l'Inter come avversarie nei turni successivi agli impegni di Champions League. Oggi, l'aver incontrato in un pugno di giorni il City miliardario di Aguero e il Milan campione in carica, è stato il vero viatico verso la piena consapevolezza delle proprie potenzialità.

terza giornata

Napoli chiama, il Milan non risponde

Non solo Cavani, anche se c'è tanto di Cavani in questo Napoli. Al di là dei gol – decisivi e determinanti – il Matador ha dato segni di tenuta psicofisica importanti, con recuperi e ripiegamenti anche in difesa, tanto che dei ‘tre tenori', Mazzarri ha cambiato Hamsik prima e Lavezzi poi, senza toccare la punta già sazia dei tre gol e – forse – da preservare in vista dell'appuntamento con le partite del mercoledi sera. Un Napoli talmente in forma da permettersi anche il ‘torello' nei minuti finali sul tranquillizzante 3-1 contro il Milan che stecca clamorosamente la sua prima sfida con una diretta antagonista al titolo 2011-2012. E' vero, i rossoneri si sono presentati al San Paolo con troppe assenze, disseminate un po' in ogni parte del campo con i vari Boateng, Gattuso, Ambrosini, Robinho e Ibrahimovic che sarebbero potuti tornare utili alla causa milanista. Così, i campioni uscenti si ritrovano dopo due giornate con un solo punticino, rimediato nel pareggio interno con la Lazio, ottenuto in recupero, dopo essere passati in svantaggio per 2 gol. Un po' pochino, per chi dovrebbe difendere il tricolore.

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Inter e Milan, pari nella sconfitta

Anche perchè, statistiche alla mano, il Milan si ritrova dietro anche alla disastrosa Inter di Gasperini, sconfitta a Palermo e incapace di andare oltre ad un pari senza reti, sabato sera contro la Roma, nell'altro derby tra le ‘sei sorelle' che la terza giornata di campionato aveva in cantiere. Sì, perchè il Milan ha sì un punto come l'Inter ma se le due milanesi si ritrovano appaiate nel numero dei gol realizzati (3), i rossoneri ne hanno subito uno in più dei nerazzurri (5 a 4). Conti che a settembre e dopo due sole gare fanno un po' sorridere, eppure sono i numeri che contano nel calcio, non le parole. E se il Napoli in testa alla classifica a punteggio pieno si ritrova anche primo nella classifica marcatori con Cavani, sarà pur un elemento di riflessione la situazione non brillante del calcio sotto la Madonnina. Nessun dramma, ma un campanello d'allarme che – forse – una Supercoppa ad inizio agosto, a Pechino, proprio non ha aiutato nella preparazione , anzi.

Juventus, felici e Conte…nti

Se la Milano calcistica vive un momento di involuzione lenta ma che sembra – al momento – inesorabile, oltre al Napoli, brinda anche un'altra rediviva, la Juventus di Antonio Conte, cinica e spietata, capace di ottimizzare al massimo le occasioni che gli avversari le hanno fin qui dato: un brutto Parma al debutto allo ‘Juventus Stadium‘ e un modesto Siena domenica pomeriggio. Risultato? Sei punti su sei, vetta della classifica e solo il Napoli a tenere il passo dei bianconeri tra le grandi che si dovrebbero giocare il tricolore. Se la Juventus – e statene certi che lo sta facendo con un malcelato e giusto orgoglio – si guarda indietro, scopre il deserto: Inter, Roma, Milan e Lazio sono tutte ferme ad un punto e tutte, chi più chi meno, con i propri problemi interni da risolvere. Forse ha ragione lo stesso Conte però: parlare di scudetto non è il momento, ancora. Il calcio espresso dai bianconeri non è sempre bello a vedersi e alcuni automatismi non si sono ancora registrati: il cantiere è aperto eppure si intravede un gruppo camaleontico dove  – Buffon, Chiellini e Pirlo a parte – c'è posto per tutti in base al momento e al bisogno. Non cosa da poco per chi in estate ha speso quasi 70 milioni sul mercato.

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Cagliari e Udinese con le grandi

Detto delle grandi, tacendo su una Lazio che dev'essere per forza di cose rivista e corretta dopo lo scivolone interno contro il Genoa e gli ingiusti fischi dell'Olimpico, la terza giornata di campionato (la seconda giocata) ha regalato anche altri spunti interessanti che portano il nome di Cagliari e Udinese. Il team di Ficcadenti sta dando ragione a Cellino e alla sua politica di cambiamenti: senza Doandoni in panchina e con alcuni arrivi secondari ma cercati, il gruppo sembra essere più compatto rispetto ad un anno fa. Due vittorie in due partite e punti importanti in ottica salvezza, anche perchè questo resta l'obiettivo degli isolani. Oggi, la stella splende ma si è coscienti che pian piano la luminosità si ridurrà cammin facendo. Cosa che l'anno scorso non capitò però all'Udinese che tenne fino alla fine conquistando un posto in Champions. Un risultato più grande di lei vista l'uscita in Europa contro l'Arsenal, eppure quest'anno l'armata di Guidolin sembra volerci riprovare con nuovi nomi e nuovi stimoli. Anche in questo caso, 6 punti in due partite e sprazzi di bel gioco, senza dimenticare che proprio i bianconeri sono stati gli unici d'Italia ad aver vinto il loro impegno europeo, vincendo 2-1 contro il Rennes in Europa League.

Gli acuti in periferia

Per il resto, applausi alla ‘Formica Atomica', Giovinco che con la sua doppietta ha rilanciato il Parma alla vittoria contro un buon Chievo, al Catania capace di speculare sul tiro dagli undici metri di Maxi Lopez, l'Atalanta che – malgrado Giove Pluvio – vince sul Palermo, già sgonfiato, grazie ad un acuto di Denis e al Lecce di Di Francesco, formazione che sulla carta partiva già retrocesso e che mette al tappeto un brutto Bologna per 2-0. Altre espressioni di una Serie A ‘minore' che per una domenica vive una giornata da grandi: la classifica, dopotutto recita proprio questo copione, che il ‘gap' tra grandi e piccole si è maledettamente ridotto e mercoledì sera, nel turno infrasettimanale, se ne vedranno delle belle.

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